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Aria

Creato il 01 maggio 2015 da Giuseppe Armellini
AriaUn grande amico non sta bene.E' qualcosa nella quale siamo passati un pò tutti credo.Quando capitano certe cose, e in modo così doloroso, c'è solo un errore che gli "altri" possono fare, giudicare.Il dolore si può voler trattenere o voler condividere.E il volerlo condividere non significa per forza vittimismo o ricerca di attenzione.Molto spesso rappresenta soltanto l'unico modo possibile perchè un mostro che hai dentro sia scacciato fuori.Anche perchè, poi, quando lo mandi fuori fuori, quando lo hai pure mostrato a tutti, riesci a vederlo meglio pure te.Non ci sarà il suo nome, solo quello che oggi, oggi e magari non domani, sentiva che doveva assolutamente dire.E la bellezza delle sue parole non nasconde un artificio, una costruzione. Solo chi ama veramente le parole sa che il saperle scegliere, il "sentirle" una dietro l'altra, è il modo migliore perchè abbiano effetto, e non negli altri, ma su di te.
Il paradiso e l'inferno sono in terra, ora lo so, li ho conosciuti entrambi, ed hanno un solo volto, il tuo.Il paradiso se lo abiti non lo conosci, come gli occhi che vedono non vedono quello che vedono, sono tutt'uno con la vista.L'inferno, rifugio di chi fugge dai cieli, schiude la conoscenza vera del paradiso, qui sai ciò che hai perso.Dolce è il sapore delle acque infernali, perché dal dolore emerge ancora il tuo simulacro.Spazio.Capannoni dismessi, macchine, vigne, boschi, alberi, macerie e polvere, sempre il tuo volto.Tempo.Tra due lastre di specchi, i ricordi dal passato, il fiume notturno del dolore che scorre dal domani, sempre il tuo volto.Il mio petto è squarciato.Il sangue deconcettualizza il dolore.Dolore senza concetto.
Una sola donna per il multiplo delle vie dell'universo.

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