Purtroppo viviamo in un mondo dove i lettori sono davvero pochi, e la gente ormai preferisce guardare il film. I brividi.
Molti romanzi validissimi finiscono vittime di questa tendenza, e per me un esempio per eccellenza è rappresentato dalla saga di Percy Jackson: molti hanno visto il film, non ne sono rimasti positivamente colpiti, e bocciano a priori la saga letteraria perché… non lo so nemmeno io, perché. Ed è un peccato: non sapete che i libri sono sempre meglio del film?
Altro errore: Percy è uscito in un’epoca dominata da Harry Potter, e qualcuno ha erroneamente pensato che questa fosse una scopiazzatura americana del maghetto inglese.
Io, che ho amato alla follia ognuno dei dieci libri che compongono la saga, mi sento in dovere di dire che non è così. Che il film rappresenta lo 0,001% di quello che sono i libri, e che Percy e Harry hanno in comune soltanto l’età all’inizio della saga in cui sono protagonisti.
Per cominciare, vi riporto in breve la trama dei primi cinque libri: Percy ha dodici anni, è dislessico, sua madre adora cucinare cibi azzurri ed è il figlio di uno degli Dei dell’Olimpo. E non è l’unico: esiste infatti un luogo, chiamato Campo Mezzosangue, dove i semidei possono riunirsi e allenarsi tutti insieme, insieme ai propri fratelli e alle proprie sorelle, al fine di imparare a padroneggiare i propri poteri, diventare più forti e sconfiggere le numerose creature che si nascondono dietro ad ogni angolo e non vedono l’ora di ucciderli. N.B. questo diventerà il luogo in cui desidererete passare tutte le vostre estati.
Da qui in poi siete perduti: ogni libro ha una missione diversa, in ogni pagina incontrerete un nemico diverso e mai banale, e se come me amate la mitologia rimarrete incantati dal modo in cui l’autore è riuscito a mescolare i caratteri della storia moderna con gli elementi della mitologia greca (cercare di farvelo capire con delle semplici parole è impossibile, solo chi ha letto può. Leggetelo.) che abbiamo studiato sui libri e che a scuola trovavamo magari noiosa. Giuro, è un ottimo modo per imparare.
C’è una cosa sulla quale devo però avvertirvi: Rick Riordan è un infame farabutto. Io e Ili91 (che in meno di un mese ha quasi completato l’intera saga) stiamo seriamente pensando di scrivergli una mail in cui riversiamo contro di lui dieci libri di frustrazioni, di profezie nefaste e personaggi così belli che soffri all’idea che purtroppo nessuno di loro esista in carne e ossa.
Per farvi un’idea…
La dedica all’inizio de “La Casa di Ade” recita:
Ai miei meravigliosi lettori, mi dispiace per l’ultimo finale in sospeso. Be’, no, in realtà non mi dispiace AHAHAHAH. Però, sul serio: vi voglio bene ragazzi.
Immaginate come mi sentivo io quando ho letto questa dedica e quanto mi sono dovuta sforzare per trattenermi dall’inveirgli contro. Ho pure pensato “vabbé, sarà un errore di traduzione”. Non lo è.
A parte questo, Riordan è un genio: c’erano delle volte in cui, mentre leggevo, dovevo fermarmi per sospirare perché era successa qualcosa che io proprio non mi aspettavo e rimanevo di stucco. Oppure adoravo semplicemente il modo in cui si era preso gioco di me e chissà quante volte avrò detto come ho fatto a non capire che si trattava di lei/lui? Questo scrittore ha un dono nel trollare, vi avverto. Non per niente viene chiamato Troll Rick.
Parliamo dei personaggi: Percy è un protagonista adorabile. Leggere le sue avventure vi divertirà da matti, perché usa un tono così divertente e scorrevole che senza rendervene conto sarete completamente stregati e costretti a leggere, leggere, leggere, perché dovete sapere cosa succede (e dovete inveire contro l’autore). Certo, il ragazzo ha i suoi momenti in cui gli darete dell’idiota – o come ili91 lo chiamerete triglia -, ma quale ragazzo prende al primo colpo la decisione giusta? Annabeth e Grover invece sono i migliori amici che vorresti avere al tuo fianco se mai dovessi partire per una missione suicida. Annabeth è intelligente e non puoi non ammirarla per il suo coraggio e la sua saggezza – non per niente è figlia di Atena – mentre Grover è un satiro pronto a tutto per difendere i suoi amici e quello in cui crede.
E la trama… o quanto invidio chi leggerà la saga ora, che ha la possibilità di leggere tutti e cinque i libri in un solo colpo senza dover aspettare mesi tra l’uno e l’altro. Ogni libro si conclude con un cliffhanger: e voi direte vabbé, mica è il primo. Certo. Ma qui stiamo parlando di eventi che vi porteranno a rodervi il fegato, che vi faranno domandare come andrà avanti la storia, che vi apriranno scenari senza precedenti e vi ritroverete dispersi nel mare del dubbio e delle incertezze fino a quando non avrete tra le mani il seguito. Non puoi iniziare a leggere un libro di Percy Jackson senza avere il seguito già pronto sul comodino, in attesa di essere letto, perché corri il rischio di farti consumare dalla curiosità.
Quanto sono belle le copertine?
Poi, quando ero depressa e sconsolata dopo aver finito di leggere “Lo Scontro Finale” e assolutamente impreparata a dire addio a Percy, ho scoperto che avrebbero pubblicato la saga “Eroi dell’Olimpo”, dove non avremmo avuto solo lui come protagonista ma anche altri personaggi, vecchi e nuovi. E questo inizialmente mi ha buttata ancora più giù perché quando tu leggi una saga che hai amato tantissimo quasi mai il sequel ne è all’altezza. Ero lì che mi domandavo perché rovinare una saga perfetta con la conclusione perfetta? Però alla fine ho ceduto e ho preso anche Eroi dell’Olimpo.
E non me ne sono pentita.
Per la prima volta mi trovo davanti una saga spin off/sequel che è all’altezza della serie madre. In Eroi dell’Olimpo dicevo ci troviamo davanti più personaggi, un nuovo campo mezzosangue, divinità alle prese con crisi d’identità (con risultati esilaranti o catastrofici, a seconda dei casi) e personaggi che vi ruberanno cuore e anima proprio come Percy nei primi cinque. Senza fare spoiler: abbiamo Jason, il ragazzo che ha perso la memoria; Piper, la ragazza bella che nasconde l’animo della delinquente; Leo, il personaggio che per quattro libri mi è stato antipatico e poi boom, è scattata la scintilla; Hazel, tredici anni ma più matura di tutti gli altri ragazzi messi insieme; Frank, cinese (e non mi ricordo quante altre nazionalità) figlio di Marte; Reyna, la persona più fedele che esista al mondo; e naturalmente Percy, Annabeth e Nico, che conoscerete nei primi cinque libri e che qui amerete ancora di più.
Riordan è riuscito a prendere gli elementi vincenti della prima saga e ad aggiungerci delle novità altrettanto appassionanti e avvincenti.
Insomma, secondo me questa è una saga che non può mancare nella vostra libreria.
Per concludere: se avete visto il film e ne siete rimasti insoddisfatti, provate a dare una speranza ai libri. Davvero, ve lo dico con il cuore in mano. Se siete un po’ più grandicelli potreste – e sottolineo potreste, ma quasi sicuramente non sarà così – trovare i primi due libri “difficili” da leggere perché Percy è ancora bambino, ma fidatevi di me e continuate, più si va avanti più vi ritroverete invischiati nella sua storia e concluderla sarà doloroso come perdere un arto. E odierete Rick. Oh, come lo odierete. Ma poi gli vorrete bene, sì.