Ariocarpus: caratteristiche generali
L’Ariocarpus è una succulenta originaria delle regioni del Messico e comprende circa dieci specie di esemplari molto particolari, caratterizzati dal fatto che la loro struttura è in grado di confondersi perfettamente con le rocce e l’ambiente circostante. Esso presenta un fusto corto e largo, ricoperto da una sorta di tubercoli che possono sporgere dal fusto. Questi esemplari hanno una colorazione tendente al grigio, la superficie rugosa, tra i tubercoli è possibile osservare una specie di lanugine bianca. L’apparato radicale è molto solido e formato da una radice tozza attorno alla quale si sviluppano delle piccole radici assorbenti. Essendo una pianta grassa, l’Ariocarpus predilige terreni rocciosi e calcarei. Durante la stagione primaverile si possono ammirare delle infiorescenze di colore rosa.
Ariocarpus: coltivazione
La coltivazione dell’Ariocarpus non è indicata per chi non possiede una certa dimestichezza con questa specie di piante, in quanto, hanno bisogno di cure specifiche altrimenti, da un giorno all’altro, la pianta può morire. Trattandosi di un esemplare a crescita lenta, per poter godere della sua bellezza occorre attendere qualche anno. Giacché in natura crescono in prossimità di rocce, occorre creare un ambiente molto simile, utilizzando un terriccio ricco di ghiaia finemente tritata, lapillo, pietra pomice, e poca terra da giardino. È conveniente acquistare un vaso di medie dimensioni in modo tale da evitare di dover rinvasare la pianta (queste succulente odiano i rinvasi), con una certa profondità per dare maggior spazio possibile alla radice principale. Quest’ultima non deve essere interrata in terriccio da giardino ma, se possibile, immersa nel ghiaietto per far defluire velocemente l’acqua delle irrigazioni. L’Ariocarpus predilige le zone soleggiate e ventilate; durante la stagione estiva è conveniente proteggere la succulenta dalle ore più calde per evitare che il terriccio si riscaldi troppo. Durante la stagione invernale le temperature non devono scendere sotto i 5 °C.
Ariocarpus: coltivazione (p. II)
E’ bene ricordare sempre che, ogni azione errata può portare alla morte dell’Ariocarpus, per cui non basta utilizzare il giusto vaso, collocare la cactacea in un ambiente soleggiato e interrarla in un terriccio ben drenato. Oltre a questi accorgimenti, occorre annaffiare la pianta secondo regole ben precise. Durante la stagione estiva le irrigazioni si praticano ogni 2/3 giorni, una volta a settimana durante le stagioni primaverili e autunnali, mentre, in inverno devono essere totalmente sospese. Nel caso in cui l’Ariocarpus necessiti d’acqua, anziché irrigare dalla parte superiore del vaso, è conveniente immergere quest’ultimo in acqua, aspettare qualche minuto, rimuovere il vaso e aspettare che l’acqua dell’annaffiatura scoli per bene prima di rimetterlo nella sua posizione originaria. Un altro consiglio da seguire riguarda il luogo in cui sistemare la pianta. Se si tiene in appartamento tutto l’anno a temperature di circa 20 °C, questi esemplari di succulente non sviluppano infiorescenze e con il passare del tempo possono deperire e morire.
Ariocarpus: propagazione
La propagazione dell’Ariocarpus può avvenire mediante seme o talea, anche se quest’ultima pratica è concretamente più complessa. Per quanto riguarda la moltiplicazione mediante seme, occorre disporli in un terriccio composto esclusivamente da sabbia di fiume ben lavata e mantenuta a un certo livello di umidità. In seguito alla semina, è conveniente posizionare il contenitore al riparo dalla luce solare diretta perché la nuova pianta si dovrà abituare gradualmente ai raggi solare. In natura, i semi cadono tra le rocce presenti in prossimità della pianta madre, proteggendoli dal sole e al contempo, mantenendo la terra ben umida. La talea invece si effettua recidendo un tubercolo della pianta madre e interrandolo in un contenitore contenente della sabbia di fiume accuratamente lavata. Dopo che si forma un apparato radicale autonomo, l’Ariocarpus può essere seguita come se fosse una pianta adulta.