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|⇨ Arista di Maiale alla Guappino

Da Piac3r
Arista

La leggenda vuole che il termine arista sia nato a Firenze nel 1439, durante il concilio ecumenico della Chiesa romana e greca, voluto da Cosimo il Vecchio nella sua città.


Durante un banchetto infatti, pare che il cardinale greco Basilio Bessarione dopo aver assaggiato un arrosto abbia esclamato: “Aristos!” (“il migliore” in greco). I fiorentini presenti credettero che quel nome indicasse uno specifico pezzo di carne e, trovandolo simpatico, lo ripeterono così tanto che la lombata di maiale fu poi appellata col termine di arista.

Esiste tuttavia un documento del 1287 che menziona un’arista, e Franco Sacchetti, novelliere di fine Trecento, in una novella parla di “un’arista al forno”.

Presso l’Accademia della Crusca, il Corpus TLIO (Tesoro della Lingua Italiana delle Origini) registra questi esempi antichi:

1 Doc. fior., 1286-90: s. xxviij. It. per vj casci, s. iij e d. viiij. It. per j arista di porcho e per v lib. per una torta, s. xiij.

2 Doc. fior., 1286-90: It. per arista per lo Charnasciale d’Ogne Santi, s. xiiij.

3 Franco Sacchetti, Il Trecentonovelle, XIV sm. (fior.): «io scrittore ne potrei far prova, che avendo mandato uno tegame con uno lombo, e con arista al forno» (novella 124).

Ingredienti per 4 persone:

– 1 kg arista di maiale
– 3 spicchi aglio
– 3 chiodi di garofano
– 1 rametto rosmarino
– Vino bianco secco
– Sale
– Pepe

Procedimento:

Prendere una casseruola in cui la carne non occupi più di 2/3 della capacità e portarla al giusto grado di calore. Sistemarvi l’arista precedentemente steccata con gli spicchi di aglio infilzati dai chiodi di garofano, farla rosolare da tutte le parti, aggiungervi il mestolo d’acqua, il rosmarino, sale e pepe. Chiudere con il coperchio e cuocere per un’ora.

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