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Armonie d’Ellade: FRAGILE VASTNESS

Creato il 01 marzo 2016 da Cicciorusso

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Stamattina, come spesso faccio, ho dedicato cinque minuti al controllo della “corrispondenza”, come si diceva una volta, sul mio smartphone. Solitamente l’operazione include anche una rapida scorsa al newsfeed di facebook. E tra le prime notizie ecco campeggiarne una che mi ha svegliato tutto d’un botto dal torpore mattutino. Dalla pagina dei Fragile Vastness, formazione prog metal composta da musicisti di estrazione classica e jazz e che era muta da diversi mesi, vedo un misterioso annuncio: Fragile Vastness – “Perception” (2016), recita la nota.

Nella foto compaiono i membri attuali della band greca e noto subito che il bravissimo George Eikosipentakis è stato rimpiazzato da una voce femminile, tale Elena Stratigopoulou. Ma la cosa che più colpisce è la distanza ormai più che decennale dallo stratosferico A Tribute to Life. Era infatti il 2005 quando il doppio album della formazione ellenica vedeva la luce. Un concept sulla fragilità della vita e sull’amore per essa che implicava una ricerca musicale impressionante, ben al di là di qualsiasi generica definizione. Progressive? Fusion, a tratti? Etnica? Potete chiamarla come volete, fatto sta che il disco, uscito come il suo predecessore Excerpts… Sulla semi-sconosciuta Sleazy Rider Records, fu a dir poco sconvolgente per il sottoscritto, che lo reputa per lo meno uno dei cinque album più belli della scorsa decade.

Superfluo dire che spero che chi di voi non li conosca ancora, faccio lo sforzo di andare sul loro profilo bandcamp e se lo senta, visto che è gratis. Ad ogni modo la notizia è che – non si sa quando, non si sa come – Perception vedrà la luce nel 2016. Il rischio di toppare dopo dieci anni c’è per chiunque. Ma loro non sono di questo pianeta, credetemi.



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