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Arpacal, indagine sui rifiuti delle coste calabresi

Creato il 12 maggio 2014 da Makinsud

L’ Arpacal, Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente della Regione Calabria, ha concluso in questi giorni un’importante ricerca realizzata su delega del Dipartimento Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria, e che è stata condotta sulle coste calabresi in esecuzione della Direttiva Europea 2008/56/CE, detta anche “Direttiva Marine Strategy”. Tale ricerca interessa l’intero territorio nazionale considerando che gli Stati membri dell’Unione europea (tra cui anche l’Italia) con l’adozione della direttiva quadro sulla Marine Strategy si sono impegnati a definire una serie di misure orientate alla tutela degli ecosistemi marini in Europa, considerando la presenza dei rifiuti marini come una sfida molto impegnativa e come un problema di assoluta rilevanza.

La ricerca dell’ Arpacal, dunque, si è posta l’obiettivo di individuare le diverse tipologie di rifiuti presenti sulle coste calabresi, analizzando un campione di cinque comuni costieri dello Ionio e di cinque comuni costieri del Tirreno: Lamezia Terme – Loc. Marinella/Cafarone; Paola – Lungomare; Villa S. Giovanni – Cannitello; Bonifati – Lungomare; Briatico – Gocce di Mare; Catanzaro Lido – Lungomare; Crotone – Loc. Margherita; Amendolara – Molo; Reggio Calabria – Pellaro; Caulonia – Caulonia Marina.

arpacal

La focalizzazione della ricerca condotta dall’ Arpacal sui rifiuti marini spiaggiati riguarda principalmente tre aspetti: la fonte, il trend e la quantità al fine di mettere a punto sistemi efficaci che possano tentare di ridurre l’immissione dei rifiuti nell’ambiente marino. In tal senso, gli esiti della ricerca sono stati particolarmente eloquenti ed hanno mostrato – sul totale di 1108 rifiuti raccolti – diverse tipologie di “scarti” che, per la maggior parte, possono essere ricondotti allo scarso senso civico di turisti e residenti che, in particolare nella stagione estiva, affollano le spiagge del litorale calabrese senza prestare il giusto rispetto per l’ambiente circostante.

La tipologia di rifiuti con la maggior presenza è quella di tappi e coperchi di bottiglie con una percentuale del 18,68%; a seguire le bottiglie per bevande con una percentuale del 10,02%; poi gli immancabili mozziconi di sigaretta con una percentuale del 6,68%. Rilevante anche la presenza di rifiuti in plastica, perlopiù relativi agli incartamenti di dolci confezionati e gelati e di pezzi di polistirolo che, presumibilmente, fanno parte dei contenitori in cui viene solitamente posizionato il pesce pescato.


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