C’è un video che tra social network e youtube sta facendo il giro del mondo dell’arrampicata e non solo. Il protagonista è Stefano Ghisolfi, numero 1 d’Italia e già top 10 della classifica mondiale nella specialità lead; il contesto gli American Ninja Warrior di Las Vegas, evento sportivo-televisivo americano in cui Stefano ha contribuito da protagonista alla vittoria della squadra europea sul team americano e su quello giapponese. È stato trasmesso per la prima volta in tv pochi giorni fa, anche se in realtà si è svolto nel mese di giugno. Per il climber torinese, classe 1993, si trattava del primo importante appuntamento dell’estate; l’ultimo, in ordine cronologico, Stefano l’ha affrontato ieri, conquistando a Padova la quarta prova di Coppa Italia Lead. Un successo che bissa quello della terza tappa e che lo tiene in corsa per la vittoria finale della Coppa, quella che sarebbe la quinta consecutiva. “Per difendere il titolo dovrò per forza vincere l’ultima tappa” spiega, “non potrò commettere errori e questo mi metterà sicuramente un po’ di pressione. In ogni caso, nonostante il ranking non mi sento favorito e non sento il “dovere” di arrivare primo; ogni gara è una lotta, contro avversari molto forti”. Quella di ieri è stata una giornata trionfale per la famiglia Ghisolfi; la sorella Claudia si è infatti aggiudicata la prova femminile, cogliendo il primo successo in Coppa Italia.
Riavvolgendo il nastro di una decina di giorni, Stefano Ghisolfi ripensa al momento culminante della sua estate sportiva, i Mondiali di Gijon. “Sono soddisfatto per il decimo posto, un risultato molto buono a questo livello” afferma, “peccato per aver mancato di poco la finale, per la quale sarei dovuto arrivare tra i primi otto”. Per compiere l’ultimo step, il giovane torinese sa già su cosa lavorare: “nelle fasi più complicate della gara ho sentito la stanchezza e mi è mancata un po’ di lucidità. Nel futuro dovrò continuare ovviamente a lavorare dal punto di vista atletico, migliorando nello stesso tempo l’aspetto mentale”. Dopo mesi di allenamento in falesia ma soprattutto in palestra, Stefano si appresta ora a partecipare ai campionati italiani, in programma il prossimo fine settimana a Bolzano. Per un po’ di riposo dovrà però aspettare novembre, quando saranno terminate anche le prove asiatiche di Coppa del Mondo, cui probabilmente parteciperà.
E guardando le immagini della sua funambolica impresa agli American Ninja Warrior, il campione azzurro non può che ripensare a quell’esperienza: “generalmente le gare di arrampicata non vengono seguite da molta gente ma a Las Vegas è stata tutta un’altra storia. Pensare di avere le telecamere puntate addosso e di comparire nelle case degli americani mi ha messo un po’ di agitazione. Ma dopo un piccolo errore iniziale mi sono sciolto e ho affrontato il resto del percorso con più tranquillità”.
Forza, coordinazione, resistenza e velocità di pensiero; queste sono le armi che Stefano Ghisolfi ha dovuto sfoderare per concludere i cinque step del tracciato in meno di 5 minuti. “Nessuno era mai riuscito a completare quella prova” racconta, “il ragazzo giapponese che gareggiava prima di me è stato il primo al mondo e per batterlo dovevo ripetere la sua prestazione ma in un tempo inferiore. Essere un arrampicatore mi ha aiutato parecchio e alla fine ce l’ho fatta”.