L’acquisto dei nostri arredi è stato deciso!
Sappiamo che il venditore dovrà fornirci una dichiarazione di conformità del manufatto .
Nella Dichiarazione di conformità prevista dall’art. 8.4 del DM 26/06/84 devono essere riportati i seguenti dati:
- Nome od altro segno distintivo del Produttore ( es . il nome dell’azienda )
- Anno di produzione
- Classe di reazione al fuoco
- Estremi dell’omologazione ( numero)
Se possibile sarebbe bene che le verifiche di seguito elencate potessero essere fatte “ prima “ dell’acquisto per evitare problemi. Ottenuti questi documenti cerchiamo di verificare alcune cose.
Riporto una frase di un noto politico del passato che disse “ a pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina”.
Negli anni ho avuto modo di trovare di tutto, omologazioni false, articoli che non corrispondevano ai documenti consegnati, o semplicemente utilizzati non tenendo conto dell’utilizzo per il quale erano stati omologati. Per questo sarà bene poter fare alcuni controlli.
- Se Il nome del nostro fornitore è quello riportato nella Dichiarazione di Conformità
- L’anno di produzione e la validità della relativa Omologazione.
- Che la classe di reazione al fuoco sia quella di cui necessitiamo.
- Controllare il numero di omologazione con il nome dell’intestatario della medesima.
Vi domanderete il perché di tutto questo. Semplicemente perché ancora oggi in pochi sanno come sia complicato vendere o comprare un manufatto Omologato e le responsabilità di cui, con l’una o l’altra azione, ci si fa carico.
Analizziamo brevemente, spero anche semplicemente, alcuni casi:
- Il nome del produttore CORRISPONDE al nome indicato in Dichiarazione di conformità. In questo caso solo un controllo del numero di Omologazione potrà dirci se questo sia vero.
- Il nome del nostro fornitore NON CORRISPONDE al nome indicato in Dichiarazione di Conformità. In questo caso il documento è da ritenersi non valido a meno che il nostro fornitore non dichiari contestualmente di avere acquistato dal Produttore indicato in Dichiarazione di conformità il manufatto che stiamo per acquistare. In caso contrario il documento non è valido.
- Controllare l’anno di produzione e, se al momento del nostro acquisto, l’omologazione risulta essere sempre in stato di validità. Come ho già scritto l’omologazione ha durata 5 anni, dopo di che deve essere rinnovata dal produttore, con apposita domanda al Ministero dell’Interno, per mantenerla valida.
- Controllare la classe di reazione al fuoco attribuita al manufatto, nel caso di strutture sottoposte a normativa di Prevenzione Incendi dovrà essere la 1 IM per gli imbottiti e la 1 per i tessili.
- Controllare il numero di omologazione. Questo può essere più complicato ma ad una prima semplice lettura possiamo intanto verificare che la sigla inserita all’interno del numero di Omologazione corrisponda alla sigla della provincia della sede del nostro fornitore. In caso contrario può voler dire che quella omologazione non corrisponde al nostro fornitore.
Ho già scritto in precedenza, ritengo giusto ripeterlo, che falsificare una omologazione vuol dire falsificare un atto pubblico con le conseguenze che la legge prevede. Ricordo che l’Omologazione è il documento senza il quale NON SI PUO’ VENDERE UN MANUFATTO.
In caso di Omologazione per limitata produzione dovremo ricevere dal nostro fornitore i documenti destinati alla nostra struttura dove saranno riportati oltre ai dati sopra citati il numero di manufatti e la loro esatta collocazione.
Nuovo contributo a cura del nostro Guest Blogger per l’occasione Andrea Bettanin