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Nell’ambito di un’indagine sulla criminalità organizzata di stampo mafioso, la Squadra mobile di Milano ha arrestato il genero e la figlia di Vittorio Mangano, lo stalliere di Silvio Berlusconi, considerato da sempre uomo legato alla mafia e mandante materiale del duplice omicidio, nel gennaio 1995, di Giuseppe Pecoraro e Giovanbattista Romano e per il quale era stato condannato in primo grado all’ergastolo dalla Corte di Assise di Palermo il 19 luglio 2000. La Direzione investigativa antimafia di Milano, che coordina l’operazione, ha sequestrato beni mobili e immobili per un valore di oltre 700 milioni sono stati confiscati all’imprenditore di Castelvetrano Giuseppe Grigoli, 64 anni, indicato dagli inquirenti come uomo di fiducia e prestanome del boss latitante Matteo Messina Denaro, ritenuto nuovo capo di Cosa Nostra. Sempre secondo la Dia, Cinzia Mangano e il genero Enrico Di Grusa, secondo le risultanze, avrebbero “raccolto l’eredita criminale di Vittorio Mangano, aiutati da Giuseppe Porto, uomo di fiducia a Milano. Le indagini hanno evidenziato come esistesse una complessa rete di società cooperative di logistica e servizi che, mediante false fatture e sfruttamento della manodopera, avrebbero realizzato profitti al nero, dal 2007 e i cui guadagni sarebbero serviti per gestire la latitanza di esponenti di Cosa Nostra e fare investimenti imprenditoriali in Lombardia. Viene evidenziata quindi la compenetrazione profonda tra il settore imprenditoriale lombardo e la malavita organizzata, malavita che, anche tramite il genero e la figlia del celebre stalliere di Arcore, sembra mantenere costante e lineare la sua diffusione capillare anche e soprattutto nel nord Italia.