Quando la polizia ha fatto irruzione, Lello Rende, l’uomo accusato di aver sparato al poliziotto rimasto ferito gravemente nella sparatoria di Fuorigrotta, era disarmato e non ha opposto resistenza. L’indiziato numero uno si nascondeva in una casa di San Giovanni a Teduccio, ospitato da alcuni parenti.
Senza barba, forse per non essere riconosciuto, Rende è stato ammanettato insieme ad un’altra persona accusata di favoreggiamento personale. Pesantissima, invece, l’accusa per il ricercato “sperciale”, condotto in questura in attesa dell’arrivo del magistrato che dovrà interrogarlo.
La polizia di Napoli ci ha impiegato 48 ore per ammanettarlo e grande è la soddisfazione del ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Abbiamo catturato il presunto autore del tentato omicidio del nostro poliziotto di Napoli. Ora è in Questura. Stato ancora più forte una volta ancora“, così atttraverso un tweet.
Rimangono gravi le condizioni di Nicola Barbato, il poliziotto coinvolto nella sparatoria. All’uomo è stato estratto il proiettile che gli ha trafitto il corpo. Solidarietà da più parti, anche nel corso di Napoli-Juventus, disputata ieri sera, uno striscione che recitava “Forza Nicola“, esposto dai calciatori azzurri.