A Ragusa sono stati arrestati: Emanuele Galofaro, 31 anni, Pietro Alessandrello, di 24, e Francesco Battaglia di 24 i tre avevano messo in opera una serie di estorsioni e tentativi di estorsione ai danni di imprenditori e commercianti della zona balneare di Scoglitti. Entrambi i 3 arrestati sono anche accusati di di estorsione aggravata per avere agevolato la cosca mafiosa che faceva capo a Solo Francesco Battaglia, e’ stato arrestato ieri notte perchè in realtà Pietro Alessandrello ed Emanuele Garofalo, erano gia’ in carcere da qualche mese sempre per estorsione e sono stati raggiunti oggi da un nuovo mandato. L’attività di Ventura è stata scoperta nel 2008 quando la polizia rinviene documenti e prove dell’organizzazione e ferma: Filippo Ventura, 54 anni, Paolo Cannizzo, 44 anni, Salvatore Fede, 51 anni, Giovanni Busacca, 31 anni, Angelo Di Mercurio, 34 anni, Giuseppe Ottaviano, 29 anni, Andrea Corallo, 37 anni e Giovanni Candiano, 34 anni. Il gruppo viene accusato di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione. Secondo gli investigatori, l’organizzazione con base operativa a Vittoria, avrebbe fatto capo al clan ragusano dei ‘Dominante’. Il ruolo di comando sarebbe stato ricoperto da Filippo Ventura. L’inchiesta è partita nel 2006. Decine gli imprenditori e i commercianti costretti a pagare il pizzo. Sarebbe stato Ventura, che nel 2008 si trovava in libertà era riuscito ad organizzare la banda. Cinquemila euro per la «famiglia». Un obolo per pagare i parenti in carcere e gli avvocati che studiano le carte processuali per farli uscire. Ma la crisi economica in tutti i settori arma di coraggio e l’imprenditore taglieggiato con il vecchio e tradizionale metodo di stampo mafioso, si reca dalle forze dell’ordine, denuncia il fatto criminale e fa arrestare i presunti estortori.
Pietro Alessandrello , 24 anni, comisano residente a Vittoria, e Emanuele Galofaro , 31 anni, vittoriese, volti noti a Polizia e Carabinieri per reati specifici, sono ristretti in carcere da luglio dopo una indagine durata ben oltre sei mesi, su di loro prove pesantissime infatti i due sono stati addirittura filmati mentre entravano e uscivano da un magazzino gestito da un imprenditore legato all’indotto agricolo del mercato ortofrutticolo. Chiedevano all´imprenditore 5 mila euro per dormire tranquillo la notte e non vedere saltare in aria all’improvviso il magazzino sito nell’hinterland di Fanello. Soldi dati in beneficenza per la famiglia riconducibile al clan Dominante. Pietro Alessandrello, infatti, è il convivente della figlia di Vincenzo Latino, in carcere con il 41 bis per associazione per delinquere di stmapo mafioso ed estorsione. I soldi servivano per i condannati in carcere e per sostenere le spese legali.
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