Licenziato il Ddl sicurezza in Senato, il nostro benamato megapresidente compact blinda il tutto verso la Camera, facendo giustizia (nel senso con la mannaia) di almeno dieci giorni di ipotesi sul fatto che questa legge, la famigerata legge bavaglio, non sarebbe mai passata alla Camera…
Due i casi: o la maggior parte dei nostri brillanti commentatori politici che scrivono dotte articolesse sui quotidiani hanno preso una topica bestiale o, come già accaduto in passato, Mr. B., messo nell’angolo, sta tentando la mossa “spacco tutto, picchio tutti” per togliersi appunto dal suddetto angolo.
Di sicuro due o tre cosette che sui giornali di domani forse non troverete (per adesso sui siti internet dei giornali non si vedono): primo, il testo approvato dalla commissione giustizia del Senato non è solo un killer per le intercettazioni, è una bordata ad alzo zero verso la libertà di stampa e soprattutto verso la libera espressione delle opinioni in Internet, come mi ha fatto notare ieri un’amica (grazie Sophie), soprattutto in base a un emendamento introdotto dal senatore Gianpiero D’Alia (UDC, neanche un memnbro della maggioranza!) identificato dall’articolo 50-bis (art.60 nel testo inviato alla Camera): “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet” che ci mette di diritto fra i paesi illuminati come la Cina, l’Iran, la Corea del Nord. Un quarto non mi viene in mente…
Considerazione due: non sono un fine notista politico ma mi sembra che stavolta pitbull B. attacchi Fini diritto alle palle. E se quello si mette di mezzo e non fa passare la legge alla Camera? Tanto meglio, B. fa cadere il governo e, complice gli italiani distratti dai mondiali di calcio, ci fa marciare compatti verso l’ennesimo plebiscito a suo favore e a spese nostre (non ci dimentichiamo che tutte le volte che andiamo a votare sborsiamo non meno di 200 euro a testa, infanti e ottuagenari compresi, prelevati dalle nostre tasse invece di andare a finanziare scuole, strade, ospedali).
Il governo non cade? Hurrah (dice lui, io no) l’opposizione si squacquera un’altra volta, l’odiato Fini viene riportato nei suoi confini e noi ci becchiamo una legge che fa tremare i polsi e scomparire internet se non come strumento di pubblicità… visto che si potrà solo parlare bene delle cose e del governo.
Si vede che le famose lezioni di internet che Mr B. sta prendendo perché non conosce il mezzo (ricordate un paio di settimane fa la topica? Aveva detto Gogol al posto di Google ) lo hanno portato a pensare che nel dubbio è meglio azzopparla, sta roba, che lasciarla crescere in pace.