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Freschezza alpina per una band in naftalina

Creato il 27 febbraio 2011 da Massmedili

Phish Alpine Valley 2010 2-DVD/2-CD Box SetOk, ero curioso di sentire i Phish ritrovati alla prova del concertone. Risultato? Un po’ di delusione ma devo ammettere non male. Tecnicamente ineccepibili, musicalmente a tratti entusiasmanti, sentimentalmente superflui…Devo ammettere che questi quattro ragazzi del Vermont sono stati uno dei miei gruppi preferiti per parecchio tempo. Hoist è stato certamente uno dei dischi che ha reso gli anni Novanta degni di essere vissuti, nessun altra formazione può contendere loro il titolo di jam band per eccellenza dopo la fine dei Grateful Dead, a cui vengono costantemente accostati, molto più della plastificata Dave Mattews Band che ormai sembra girare sempre intorno alle stesse quattro note. Metto su il primo disco della monumentale prova concertuale (il cofanetto comprende 2 Cd e 2 DVD, complessivamente oltre 3 ore di musica) e resto subito deluso. La versione 2010 di Suzy Greenberg, uno dei pezzi cult del gruppo è moscia, fiacchetta, senza convinzione. Sto quasi per maledire i 36 euro spesi, poi arriva Alaska, pezzo nuovo, mi sembra di capire contro la Palin. E qui parte tutto un altro film: alla sovrapposizione con i Grateful io non ho mai creduto più di tanto. Sì, è vero che anche i Phish sono una band da concerto, che il loro leader Trey Anastasio (malgrado l’aria bionda allampanata da nerd norvegese i suoi avi venivano da Benevento) è un chitarrista mitologico alla Jerry Garcia, che come i Grateful (ma ormai lo fanno in tanti) questi fanno instant Cd di qualsi tutti i grandi appuntamenti dal vivo e che hanno un codazzo di fedelissimi seguaci (quelli dei Grateful erano i Dead Head, quelli dei Phish sono i Phriends). Poi a metà di Alaska vengo colto dalla sensazione di stare ascoltando un concerto dei Grateful fra metà anni Settanta e metà anni Ottanta, fra Blues For Allah e Terrapin Station, e la sensazione non mi lascia più. Anzi si consolida in pezzi come Gumbo o Down With Disease dove non solo Trey sembra Jerry, ma  Jeff Holdsworth pesta sul piano che sembra decisamente Keith Goodchaux e sull organo come Brent Mydland, mentre Mike Gordon ha uno stile bassistico sempre più identico a quello di Phil Lesh lungo brani che degenerano in session di decine di minuti. Insomma, il senso di dislocazione e straniamento è fortissimo, ancora di più guardando il DVD. Non i migliori Grateful della nostra vita, forse neppure i migliori Phish. Ma decisamente dei Phish quarantenni che reggono benissimo il confronto con i Grateful quando erano quarantenni. Se vi sembra poco…


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