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Arriva il rating d’età sulla versione mobile di App Store

Creato il 06 aprile 2013 da Redazioneatv @appletvblack

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Dopo le varie battaglie legali atte dalle varie associazioni che tutelano  la famiglia negli USA, Cupertino passa alla difesa inserendo   il rating d’età  in App Store.

Fino a oggi, però, la singolare classifica era ben visibile solo tramite la versione desktop di iTunes Store o navigando App Store via browser, oggi fa il suo ingresso trionfale anche sul mobile. A darne notizia è Digital Trends.

Sebbene non esistano filtri al download – in caso un’applicazione fosse 17+, l’utente non deve far altro che confermare l’età con un tap sullo schermo di iPhone, iPad o iPod Touch – con questa mossa la Mela spera di chiarire ulteriormente il funzionamento di App Store ai genitori distratti e chiudere le polemiche che ne sono susseguite. Oltre agli acquisti-in-app effettuati sbadatamente da ignari bambini – tutti rimborsati dalla stessa Apple – in passato si sono sollevate polemiche per la facilità con cui i più piccoli possono entrare in contatto con contenuti per loro non adatti. Con il rating in bella mostra anche sul mobile, di conseguenza, Cupertino mette le mani avanti: i responsabili di scaricamenti accidentali non potranno più avanzare recriminazioni.

Apple tiene molto alla decenza del suo environment digitale, tanto che i contenuti violenti o in odor di vaghissima pornografia vengono brutalmente eradicati. Non è un caso, perciò, che il rating massimo voluto da Cupertino sia il 17+, scelto in genere per quelle applicazioni di dating geolocalizzato o per videogiochi ipoteticamente cruenti. Si ricorda come, a differenza di altre piattaforme per smartphone, App Store garantisca la distribuzione solo di software approvato e certificato dal team di Cupertino, quindi l’evenienza che i minori si imbattano in contenuti poco idonei è davvero rara. In tempi recenti, ad esempio, Apple ha epurato applicazioni come 500pxe limitato Vine, solo perché alcuni utenti sono ricorsi al software per usi softporn all’insaputa degli sviluppatori.

 


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