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Arriva l’estate e in Tunisia è tempo di matrimoni.

Da Daniele7
Arriva l’estate e in Tunisia è tempo di matrimoni.

Tunisia

In Tunisia, ma come in tutto il mondo islamico, il matrimonio deve obbligatoriamente svolgersi d’estate. D’estate per ragioni climatiche, per le quali non solo la cerimonia, ma qualsiasi altro rito la preceda, deve tenersi di sera. La festa matrimoniale è nel mondo islamico un tripudio di colori, profumi, musiche e canti, e per un occidentale può essere un occasione davvero interessante parteciparvi. Il rito si articola in fasi differenti che si prolungano per diversi giorni precedenti il rituale vero e proprio, fasi  che interessano la  sfera religiosa e quella civile. Una delle più significative per la donna è quella relativa alla scelta dell’abito, rosso, il più delle volte, e quella della colorazione delle mani, durante il “giorno della henna”, due giorni prima del matrimonio. L’uso della polvere di henna per colorare capelli e mani si perde nella notte dei tempi. Sin dall’antichità infatti, si è fatto ricorso a questo straordinario colorante naturale, ricco di molteplici e benefiche proprietà , per abbellire chiome, polsi e mani in occasioni particolari.

La notte prima del matrimonio, la sposa, indossando l’abito della cerimonia, danza al cospetto di altre donne. Dalla parte dello sposo si organizza invece uno spettacolo diverso: sotto il cielo stellato molte donne, sedute, intonano canti, osservate dagli uomini, che siedono di fronte. E’ in questa notte che i parenti degli sposi, nelle rispettive case, al suono di musica popolare e al profumo di incenso, cosparso in ogni dove, ballano e gridano di gioia. E arriva così l’effetivo giorno delle nozze, chiamato “djefa”, ovvero la sedia posta sopra il cammello con cui la sposa viene trasportata dallo sposo. La donna attende il futuro marito nella sua abitazione, muovendo le mani, ricoperte di henna, davanti al volto, in segno di saluto alla casa paterna e alla sua giovinezza. Arrivato, l’uomo le si siede vicino per lo scambio degli anelli,  atto di suggello del vincolo matrimoniale. I due, una volta uniti , varcano la porta della nuova casa, allestita dalla famiglia dello sposo. Qui la sposa si siede su un trono in tutto il suo splendore e viene consacrata come la padrona della nuona abitazione. I festeggiamenti e il conferimento dei doni si protraggono sino al suono della darbukka”, la percussione tunisina. Da questo momento gli sposi vengono lasciati soli per la prima notte di nozze.


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