Avete mai pensato di entrare in Cambogia via terra dalla Tailandia? Pensateci, potrebbe rivelarsi la soluzione più economica: i voli dall’Italia per Bangkok sono più convenienti rispetto a quelli per Phnom Penh. Sicuramente è la soluzione più avventurosa: io ho fatto questa scelta e la rifarei ancora, perché attraversare una frontiera a piedi ha tutt’altro sapore!
Come funziona.
Funziona che da Bangkok ci sono diverse compagnie di autobus che effettuano il servizio di linea, ma vi avverto: prenotate il posto per tempo (qualche giorno prima è sufficiente), altrimenti rischiate di rimanere a piedi come chi sta scrivendo.
Già.
Però davvero non tutti i mali vengono per nuocere. Non fossi rimasta a piedi, non avrei potuto scrivere questa cosa: se siete almeno in tre, fregatevene del pullman e prendete un taxi. Sì, costa uguale e ha i suoi vantaggi. Ma andiamo con ordine.
Sono partita da Bangkok alle 5 del mattino e alle 8.30 ero già alla frontiera di Poipet, orario perfetto: i primi autobus scaricano i loro passeggeri verso le 10, e sono riuscita ad evitare tutte le code.
Arrivati alla frontiera, la prima cosa da fare è il visto: costa 20 dollari, ai quali bisogna aggiungere 100 bath di “mancia”, chiamiamola così. Lo dico subito, niente illusioni: senza mancia non si va da nessuna parte, non vi guardano neanche in faccia. Mettetela quindi in conto, perché c’è anche un cartello che ufficializza quest’imposta aggiuntiva: è scritto alla meglio con una penna, ma sa farsi rispettare.
20 dollari più 100 bath, quindi. E’ la tariffa. Ah, non scordatevi di portare anche una fototessera in formato standard.
Una volta che avrete il vostro visto ben appiccicato sul passaporto potrete procedere. Sarete indirizzati verso una scatola di lamiera che porta il nome di immigration office: lì vi prenderanno le impronte digitali di tutte e dieci le dita. A questo punto potrete finalmente mettere piede nel Regno di Cambogia (per darvi un’idea, io ci ho impiegato 45 minuti in tutto: non male!).
Attraversata la zona franca con i suoi casinò e gli hotel che puzzano un tantino di Las Vegas, non fosse per i frontalieri che arrancano coi loro carretti stracolmi, vi ritroverete in un piazzale ad attendere una navetta gratuita che vi porterà in un parcheggio lì vicino, da dove potrete ripartire per Siem Reap.
La trafila è la stessa anche se si arriva con l’autobus: questa è una soglia da attraversare a piedi.
Arrivati nel parcheggio potrete scegliere come proseguire: con taxi, con autobus di linea o trovando qualcuno che divida una macchina con voi. Il consiglio è sempre quello: se avete la possibilità di dividere le spese (e comunque non si parla di grandi cifre, siamo attorno ai 10 dollari) meglio la macchina, così potrete ripartire subito e concordare il percorso.
Ultima cosa: se scegliete un mezzo privato, prima di salire precisate che vi devono portare fino al vostro albergo, o comunque dove avete scelto di dormire, perché è garantito che quando arriverete a Siem Reap proveranno a mollarvi ad una specie di “ufficio del turismo” da dove vi diranno di prendere un tuk tuk fino alla destinazione finale, ovviamente a pagamento. Semplicemente non scendete dalla macchina e state fermi nei vostri propositi, cederanno: avete già pagato per quel tratto di strada, perché farlo di nuovo?
Io ho fatto così e prima di mezzogiorno entravo a Siem Reap: con gli autobus avevo previsto di arrivarci nel tardo pomeriggio. Ho preso una stanza al Golden Banana B&B e la scelta è stata di quelle azzeccate: dopo sette ore di viaggio non è male godersi una bella piscina con la propria birra preferita prima di abbandonarsi alla meraviglia dei templi di Angkor.
Benvenuti in Cambogia!
Per prenotare il posto sugli autobus dalla Tailandia, visitate il sito specializzato Thaiticket Major. Sono previste due partenze giornaliere dal Mo Chit bus terminal di Bangkok.
Cabiria
Maledettamente curiosa, ho trovato nei viaggi e nella scrittura quello che mi permette di tenere un po’ a bada questo spirito irrequieto che mi mette alla prova da trent’anni. Amo i libri, la cucina (ahimè!) e amo tutto ciò che è bello (dicono che è perché sono bilancia, ma ci credo poco). Da pochissimo nel mondo dei blog, mi ci sono buttata con tutte e due le scarpe… staremo a vedere che succede!
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