Magazine Diario personale
Le nebbie sopra gli abissi
percorse dal vento
sollevano il suono spento
nel cielo.Antonia Pozzi
Come eri bella, Lu, quel giorno di settembre di qualche anno fa a Milano. Ti aspettavo davanti alla stazione e prima ancora che mi parlassi ti avevo “riconosciuta” con gli occhi del cuore, per poi scoprire che eri esattamente come mi immaginavo tu fossi, esattamente come ti ponevi nel blog: dolcissima, attenta, altruista, accogliente.Sorelle ci chiamavamo, ricordi? Ci univa una simile sensibilità, ci univano alcune caratteristiche caratteriali, come la lealtà, la sacralità dell’amicizia, la disponibilità al dialogo e l’amore per la poesia. E poeta tu lo eri davvero, una brava e intensa poetessa, donna dalle poche righe, il complimento più bello che ti avessero fatto, mi dicesti.Quante potesse mi facesti conoscere: Antonia Pozzi, Maria Luisa Spaziani, Goliarda Sapienza: di questo te ne sarò sempre grata.Quando mi arrivò la tua lettera dove mi raccontavi quel che ti stava accadendo mi annichilii; lo sai non sono brava a formulare frasi di incoraggiamento, anzi sono proprio incapace, ma tu hai capito la mia difficoltà ed anche se son stata una frana, lo hai sempre saputo che tu non ti sei mai allontanata dal mio cuore. Perdonami, adesso che puoi, se non sono stata all’altezza delle tue aspettative.Mi sei stata accanto sempre, in qualsiasi attività blogghistica abbia fatto, e per l’ultima mi dicesti: dai forse mi farà bene, forse mi farà tornare la voglia di scrivere.Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta, e tu nel mio cuore sei più viva che mai. È vero, senza la tua presenza terrena sarò più povera, più sola, e dovrò attingere a tutto quel che mi hai regalato in questi dieci anni per poter guardare le stelle e sorriderti da quaggiù. Intanto conservami un postino accanto a te, credo che non passerà molto tempo prima di rincontrarci, per questo ti dico solo arrivederci. Grazie per tutto Lu, ma soprattutto per aver arricchito la mia vita con la tua presenza.
Un cuore che cerca sente bene che qualcosa gli manca; ma un cuore che ha perduto sa di cosa è stato privatoGoethe
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