Magazine Diario personale

Arrrrrrr!

Da Giupy

Presente il mio ultimo post, in cui me la tiravo perche’ andavo ai Caraibi? In realta’ credo dovrei smetterla di portarmi sfiga da sola. Perche’ ci sono state cose che potevano seriamente compromettere la mia vacanza:

Nonostante l’inizio diciamo un po’ cosi’ e’ stata una vacanza bellissima, ho trovato il B&b, l’uragano non ha colpito la Florida e mio moroso non e’ stato deportato. Ora pero’ ho imparato che a scrivere post in cui me la tiro mi porto sfiga da sola, quindi non staro’ a postare foto a caso di spiagge dei Caraibi, ma diro’ le mie impressioni sui posti che ho brevemente visitato. Ovviamente e’ tutto molto superficiale e ci sono blog piu’ accurati su Miami e dintorni come quello di Lucy,vma il post mi andava di farlo lo stesso.
Arrrrrrr! Ok, non riesco a resistere, pero' posto solo questa. 
Miami mi e’ molto piaciuta perche’ ha un clima caldo umido che si adatta a me e alle iguane, che infatti popolano le varie palme della citta’. Ho pero’ scoperto il GRANDE DISAGIO dell’aria condizionata. Ora, essendo io un animale a sangue freddo tendenzialmente non ho mai caldo, pero’ pure mio moroso che ha una circolazione sanguigna piu’ o meno normale si lamentava del freddo assurdo dentro i negozi e i ristorati. In quale mondo uno sbalzo di venti gradi e’ sano? E in che modo un’aria condizionata che fa si che fuori da Zara si formino delle correnti gelate non favorisce la distruzione dell’ambiente? Chiamatemi scema, ma giuro che girare con una felpa in borsa e dormire con il piumino ad Agosto in un posto che non e’ Bruxelles mi prende male.
Miami fa degli ottimi mojito, e cosi’ ne ho preso uno su Ocean Drive, che e’ un po’ la via dello struscio . Li ho potuto osservare la gente, ed alcuni erano vestiti in modo un pochino…. vistoso, diciamo. Soprattutto, c’erano ragazze in costume da bagno. Che, per carita’, la spiaggia e’ li davanti, ma queste avevano delle sorte di costumi da bagno da sera tutti intrecciati e le scarpe con il tacco, e in piu’ erano le dieci di sera. Mi chiedo se il costume non sia la digievoluzione del pantaloncino inguinale a forma di mutanda. Tuttavia non me la sento di giudicare male questa gente perche’ pure io e mio moroso in fatto di abbigliamento non eravamo troppo azzeccati. Convinti che Erika l’uragano sarebbe arrivato (che poi, mi spiegate perche’ gli uragani hanno sempre nomi carini? Io l'avrei chiamato Salazar, o Tom Riddle...) ci siamo vestiti di tutto punto e abbiamo detto: visitiamo Miami Beach! In realta’ pero’ ha iniziato a fare caldissimo e nel giro di due minuti ci siamo fiondati  in spiaggia a fare il bagno in mutande, sperando che i bagnini non notassero l'assenza di costume. Il che e’ comunque piu’ elegante che girare con la maglietta fosforescente “I’m in Miami bitch”. In tutto questo, kudos per Miami che mette la crema solare gratis nelle spiagge.
Pero' qualcosa abbiamo visitato: Little Havana. L’atmosfera ispanica di Miami mi e’ molto piaciuta, un po’ perche’ e’ diverso dal Colorado e un po’ perche’ nessuno mi ha chiesto se sono Argentina. Little Havana ha tanti localini carini e degli alberi dove la gente sgozza i cagnolini in nome della Santeria, ma poi costruisce le statue della Madonna. Ci sono pure memorial per la Bay of Pigs, che non so voi, ma a me un pochetto sembrava fuori luogo. Abbiamo poi fatto un tour involontario e gossip-oriented delle case dei ricchi a North Beach dove apparentemente Shakira e altra gente con non troppo buon gusto ha costruito dei mostri architettonici che talvolta assomigliano a dei capannoni del Lombardo-Veneto e talvolta a dei templi greci ricoperti di edera. L’assenza totale di piano regolatore e’ una cosa curiosa, ma mai curiosa quanto i dialoghi che devono avere Gloria Estefan e Justin Bieber quando si ritrovano a gettare la spazzatura fuori dalle loro case a Star Island.
Arrrrrrr! Shakira comunque non sta male. Per chi fosse interessato, la casa di North Beach pare sia in vendita
Poi, ci siamo imbarcati su una nave da crociera. Ora, a me la crociera non inspirava molto come tipo di vacanza pero’ lo ammetto, costava molto poco e stare su una nave mi dava un po’ l’idea di essere tipo Johnny Depp tra i pirati. Idea un po’ scema perche’ la nave e’ un mostro a undici piani che non ha molto a che fare con la Perla Nera. La nave pero’ e’ un posto meraviglioso per l’osservazione sociale: da una parte, Italiani in viaggio di nozze che non sono mai usciti dall’Italia e – inaspettatamente! – si lamentano di ogni cosa, perche’ si sa che Isla Roatan non sara’ mai bella come Ladispoli. Dall’altra parte Americani che si dedicano al loro hobby preferito: mangiare. Il cibo infatti e’ gratis sulla nave, e ad ogni ora ci sono persone che ti preparato hamburger, pizza e gelato chimico. L’unica cosa non inclusa sono le bibite, per cui intere famiglie si imbarcavano con casse di Coca Cola e Dr Peppers, sia mai che il ketchup e le cheesecake non siano abbastanza per mantenere il livello di zucchero nel sangue. Ho anche visto gente farsi dare la doggy bag dal ristorante della nave e portarsi gli avanzi in camera, immagino per paura di non trovare cibo in quella finestra di quattro ore notturne in cui il pizzaiolo dormiva.
Le persone, manco a dirlo, erano GROSSE. Alcuni erano dei super-ciccioni, e questo non mi ha troppo sorpresa, anche se preoccupata un po’ si, perche’ occupano un sacco di posto sulle scialuppe di salvataggio. E, soprattutto, in caso di naufragio sicuramente io morirei prima di loro e non gradirei mangiassero pure me. Altre persone pero’ erano proprio grosse nel senso di “gonfie”, o con muscoli che francamente un essere umano non puo’ avere, oppure con misure di reggiseno che ho visto solo nella Barbie e nelle mucche ma in nessun essere vivente con statura bipede. Misteri della chirurgia. In tutto questo gonfiore la gente aveva dei tatuaggi BELLISSIMI, come l’Italo-Americano che aveva la bandiera italiana e quella Americana intrecciate sul fianco, con la cartina dell’Italia a colori, o il palestrato con la scritta “Sturm und Drang”. Che poi chissa’, mi sembra di capire che in USA i sedicenti intellettuali di sinistra si coprono di tatuaggi, magari era un dottorando in letteratura tedesca.
Uno dei temi della nave e’ il divertimento. Ogni giorno la voce odiosissima del cruise manager- da noi ribattezzatto Mozzo Zozzo in onore di un film terribilmente volgare che io, che sono una principessa, non ho mai guardato – ci ricordava che dovevamo divertirci. Per implementare questa cosa c’erano un sacco di attivita’, come il karaoke, il bingo, gli spettacoli, i film e i camerieri obbligati a ballare Gangnam Style con dei costume ridicoli nel mezzo della cena (si, gli ho lasciato una lauta mancia). Purtroppo, quando la gente mi dice di divertirmi io divento subito robbosa e non lo faccio. Inizio ad odiare il karaoke che di solito amo e a fare dei complessi discorsi noiosissimi sullo sfruttamento dei lavoratori. Quando volevano cantarmi la canzoncina per il compleanno io li ho pure implorati di non farlo. Pero’ ero l’unica, perche’ molti degli altri crocieranti giravano con magliette con su scritto “Cruise addicted” o “A drinking group with cruising problems”.

 Video che non c'entra nulla, ma era giusto far conoscere questo video al mio popolo di lettori
La crociera costa molto poco per un motivo preciso: che poi devi pagare le escursioni. Dal momento che il mio io ribelle odia quando mi si dice che fare, e visto che sono una studentessa sfigata, ho deciso di non farne nessuna. E si, e’ stato un po’ faticoso e stressante fare cose come noleggiare un’auto in Messico fingendo di parlare Spagnolo, pero’ sono stata proprio contenta di organizzare le mie giornate come volevo. Ho potuto ammirare le rovine Maya sotto l’acqua a Tulum, vedere l’isola deliziosa di Caye Kaulker, fare il miglior snorkeling della mia vita a Isla Roatan in Honduras e vedere la Cemetery Beach delle Cayman, che e’ un posto che mi ha rovinato la vita. Ora nessuna spiaggia reggera’ mai piu’ il paragone con questa. Purtroppo avevamo solo poche ore per ogni posto, ma abbiamo comunque cercato di importunare la gente locale per cercare di capire qualcosa sui luoghi che vedevamo. Al di la’ del fatto che tutti cercavano di fregarci e venderci gioielli made in Milano, ho scoperto che Belize City non e’ piu’ la capitale del Belize ma ha ancora dei resti di colonialismo inglese, come le uniformi alla marinara degli studenti. Uniformi che nelle scuole pubbliche in Honduras sono bianche e blu, e in posti come Isla Roatan le scuole sono in Inglese perche’ era la lingua degli schiavi ed e’ rimasta. Che io dico: ma con 6000 gradi non e’ un po’ cattivello mandarli in giro con le calzette al ginocchio?  In tutto questo le escursioni della crociera oltre a costare un sacco portavano la gente nelle spiaggie standard con lettini-cocktail-pranzo incluso. Vuoi mettere l’arrivare nella spiaggia libera delle Cayman dove oltre a te ci sono solo polli (si, polli) e bere il latte di cocco fresco e fare il bagno insieme ai barracuda? Per la cronaca, di barracuda ce n’era uno solo e pare non sia pericoloso, io pero’ un pochetto di fifa l’ho avuta lo stesso perche’ e’ un pesce enorme che ti guarda male. In compenso ho un nuovo animale preferito, il coati.Arrrrrrr! Say hi to my coati friend Detto cio’, sono sempre piu’ sicura di voler diventare ricca e farmi un giro dei Caraibi come dico io, visitando le isolette del Belize e mangiando il vero cibo che mi offrono.Troppa sfiga che mo' i pirati stanno solo in Somalia. Hoist the colors! 

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