di Sandro Spinetti
Il proliferare dei giochi d’azzardo, l’ignavia politica, la finanza speculativa e la globalizzazione d’assalto, ci hanno portato a vivere in un Paese roulette, nel quale il popolo è la pallina che viene fatta girare per far vincere il “potente” del Banco.
Enalotto, Gratta e Vinci, Videopoker, Videoroulette, Slotmachine, Giochi on Line, Bingo e quant’altro, sono la tassa giornaliera pagata da milioni di italiani: soprattutto poveri o mentalmente dipendenti dal gioco.
I Casinò di S. Remo e Venezia, oggi, al cospetto del mare di giochi e scommesse vergognosamente legalizzati, sembrano centri ricreativi al cospetto di tutto il mare magnum che provoca la giornaliera mattanza.
Un Casinò, inoltre, può essere facilmente regolato nel flusso degli introiti (a beneficio diretto del Comune), puntualmente controllato nell’ingresso delle persone (non certo dei poveretti) ed evitano il sottobosco o l’oscurità in cui tantissimi altri giochi si consumano e ci consumano, finendo per incidere sulle classi economicamente più deboli.
La politica questo lo sa bene e sa anche bene che è più facile rubare poco e di nascosto a milioni di poveretti in cerca di ossigeno, che non a migliaia di ricchi dipendenti dall’oppio.
Il piano di invasione dei giochi d’azzardo è stato subdolo e perverso, con un timido, poi lento ed infine esplosivo proliferare di “offerte”, in un progetto economicamente programmato, politicamente legalizzato e mediaticamente reclamizzato per arricchire i soliti noti.
Numerose inchieste giornalistiche hanno svelato questo “losco sistema” e i suoi pericolosi effetti su tasche e salute, ma l’ingordigia, la collusione e l’impunità non hanno avuto pietà nel togliere un tozzo di pane a tanti italiani.
Lo Stato biscazziere (Lotto e Gratta e Vinci) e lo Stato colluso appaltatore (Video Giochi e quant’altro) non si è accorto che stava calpestando la Costituzione.
Tra Casino e Casinò sembra esserci la sola differenza di un accento, ma la differenza è abissale: Il Casinò è legalità e controllo, il Casino è quello che in politica, nel commercio e nella finanza, ci sta uccidendo!
L’Italia dovrebbe essere una Repubblica fondata sul Lavoro (in teoria), oggi è un Paese nella palude dei Giochi d’Azzardo (in pratica) e senza alcun beneficio pubblico riservato a pochi, ma con un immenso maleficio privato scaricato su molti!
Qualcuno ha anche la spudoratezza di dire, da incallito imbonitore: aumenteremo i proventi dai Giochi per cancellare l’IMU che è come affermare: aumenteremo il prelievo su milioni di dosi di droga consumata da piccoli drogati dai giochi per salvare le tasche dei grandi patrimoni immobiliari.
Riformiamo la politica, rivediamo la fiscalità, controlliamo la finanza e riduciamo i giochi in un alveo sostenibile e forse il Paese potrà uscire dalle sabbie mobili del malcostume generale, del degrado morale e della caduta economica, smettendola con uno Stato affidato (politicamente) all’azzardo!!!