Proseguono fino al 15 settembre 2011 due mostre davvero interessanti: una, a Roma, dedicata all’arte cinese moderna (dalla seconda metà dell’800 alla seconda metà del ’900) e una, nel Salento, dedicata all’arte cinese contemporanea. Vediamole nel dettaglio.
1) “Oltre la tradizione. I maestri della pittura moderna cinese”. Roma, Palazzo Venezia, fino al 15 settembre.
Sei pittori, un secolo, cento capolavori rileggono la cultura millenaria cinese per spingersi oltre la tradizione, senza rinnegare il vecchio, senza rinunciare al nuovo. Fra questi Qi Baishi, secondo nel mondo solo a Picasso ed Andy Warhol per le vendite nelle aste mondiali, e Li Keran, suo discepolo che sin da giovane studiò l’arte di Leonardo, Michelangelo, Charles Le Brun e Käthe Kollwitz. E ancora, Huang Binhong, che nei giochi di luce e nell’uso del pennello e inchiostro arrivò a convergere con le tecniche dell’impressionismo occidentale, Jiang Zhaohe, il primo artista cinese ad avvicinarsi all’arte figurativa secondo un approccio propriamente realista, e non puramente simbolico come nella tradizione cinese, suo vero elemento di modernità. Ren Bonian, grande ritrattista, che ha immortalato “corpo e anima” dei personaggi attraverso pochi tratti di pennello, e Pan Tianshou che scuote la pittura tradizionale cinese con originali equilibri compositivi dal taglio quasi fotografico.
2) “ArtinShanghai” (藝術在上海) Lecce, Castello di Carlo V, fino al 15 settembre.
“Artinshanghai” è una rassegna espositiva che, attraverso poco più di cinquanta lavori di sei artisti operanti tutti in Shanghai (cinque dei quali nati in Cina e uno a Bruxelles), vuole proporre la vivace creatività della Parigi d’Oriente, da sempr
I sei artisti (Cai Mi, Christhope Demaitre, Sima Qing, Qiu Anxiong, Wu Xiaohang e Zhu Ye) nelle loro opere propongono modalità pittoriche diverse, muovendosi all’interno delle problematiche della rappresentazione, passando da soluzioni legate all’immagine urbana e alla sua leggibilità come ben visibile in alcune tele di grandi dimensioni e in organiche sequenze nelle quali il colore sembra giocare a rimpiattino ad altre più complesse e simboliche strutturate sulle allusioni e sui riferimenti, ad altre ancora declinate in una sorta di informale nel quale la materia sembra essersi rarefatta. Fino a certe soluzioni, anche spaziali, che dalla tracciabilità della presenza umana vuoi con i mezzi della pittura che con più attuali tecnologie giunge a complesse letture per certi versi perfino concettuali.