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Arte e chimica: Remedios Varo 2, le opere

Creato il 25 luglio 2015 da Marga

Ed ora, l’analisi di alcune opere di Remedios Varo con l’interpretazione in chiave scientifica di Alan Friedman e alcune mie considerazioni.

Armonia

Remedios Varo Armonia

Remedios Varo
Armonia

Quello che mi ha colpito di questa tela è l’idea, fantastica, dell’universo composto su un pentagramma, come fosse una meravigliosa sinfonia. L’idea della musica alfabeto per la creazione, che vedremo in altre opere di Remedios, mi piace infinitamente e se poi, guardando il pentagramma, fra le note compaiono solidi e foglietti con pi greco e radice di -1, il compiacimento per questa fenomenale idea si trasforma in vero e proprio stupore :

Remedios Varo armonia- particolare

RADICE DI – 1 ?!

“In “Armonia”, lo scienziato decisamente androgino sta cercando di creare una “teoria del tutto”, avvalendosi di uno pentagramma, come dispositivo per l’organizzazione. Sulle righe, lo scienziato posa ortaggi, animali, pietre, piramidi, un pezzo di carta con scritto pi greco a sei cifre. Dal muro esce la mano del caso, un fattore essenziale per il successo scientifico, che aiuta lo scienziato nell’aggiunta di ingredienti per la composizione in corso. La stanza in cui lavora, appare in disordine, ma è questo il compito dello scienziato: cercare ordine in un mondo in cui l’entropia la fa da padrone. Un compito difficile, che può essere affrontato solo se lo scienziato è aiutato da un grande ottimismo”

Creazione degli uccelli

Quando fra le diapositive presentate da Maria Grazia è comparsa questa,

La creazione degli uccelli

Creazione: Polvere di stelle, energia, organizzazione

ho avuto un sussulto: polvere di stelle! E’ proprio polvere di stelle quella che l’improbabile creatore sta utilizzando per la sua opera. E quella macchina poi, complicata e apparentemente simile a vetreria chimica …

“Una donna con le piume e la faccia di un gufo in una mano brandisce un pennello che parte da un violino appeso lì, nel posto in cui dovrebbe esserci il cuore. Nell’ altra mano tiene una lente d’ingrandimento che proietta la luce proveniente da una stella, sulla pagina in cui è in procinto di volare via l’uccello, che sta disegnando. Un’ apparecchiatura tipo Rube Goldberg raccoglie polvere di stelle da un’altra finestra e la trasforma nei pigmenti rossi, gialli e blu con cui è disegnato l’uccello.
Qui, Remedios Varo ritrae i tre ingredienti necessari per l’origine della vita: la materia, fatta di molecole complesse che si sono formate dalla fusione stellare che ha luogo all’interno delle stelle. In questo modo la polvere di stelle diventa pigmento per la pittura. L’energia, di nuovo il dono del sole raccolta dalla stella attraverso la lente di ingrandimento e portata sulla pagina. L’organizzazione, il principio anti-entropia, rappresentato dal gufo donna con il violino al posto del cuore. L’origine della vita è una canzone che prende il volo”

Il flautista
Ancora la musica per la grande costruzione, la torre della vita e della sua evoluzione.

“Il musicista può essere visto come Charles Darwin, che sta costruendo una torre: la teoria dell’evoluzione. Da pietre contenenti fossili di trilobiti antichi, pesci, felci, e ammoniti a spirale. Ancora una vota la Musica è vista da Remedios Varo come principio organizzativo, ed è così che le note del flauto contribuiscono a costruire la matrice, a partire dai fossili, della possente torre dell’evoluzione”

Le sorgenti dell’Orinoco

Arte e chimica: Remedios Varo 2, le opere

“Exploration of the Sources of the Orinoco River.”

Nel 1947, Remedios Varo ebbe modo  di partecipare a una spedizione scentifico- entomologica ( o forse alla ricerca dell’oro) lungo il fiume Orinoco. Inoltre nel 1951,  un team di esploratori venezuelani e francesi, scoprirono le sorgenti di questo fiume, da sempre avvolte nel mistero. Ma quando dipinse questo quadro, Remedios aveva in mente  anche uno dei suoi autori preferiti.

“ Hoyle potrebbe aver ispirato il dipinto di Varo “Esplorazione delle sorgenti del fiume Orinoco.” Questo lavoro, in cui il fiume sembra scaturire da dentro un piccolo calice, è un omaggio alla teoria di Hoyle che la materia è costantemente creata dal nulla.”

“Mi trovo infatti costretto ad ammettere che la natura dell’ Universo esige continua creazione- un perpetuo venire alla luce di nuovo materiale di fondo.” F. Hoyle – La natura dell’Universo
Remedios dipinse questo quadro nel 1959, quando la teoria dell’universo stazionario di Hoyle era già stata messa in discussione. Sarà poi definitivamente abbandonata nel 1964 in seguito alla scoperta della radiazione cosmica di fondo. Questa radiazione infatti, era stata predetta teoricamente come una naturale conseguenza di quel Big Bang, che la teoria di Hoyle considerava improbabile. (Il termine Big Bang, “grosso botto”  fu coniato nel 1949, prorpio da Hoyle e in senso dispregiativo!)

L’orologiaio

 L'orologiaio

il tempo relativo

In “Apocalisse o L’Orologiaio”, un uomo guarda serenamente una sfera luccicante simile al guscio di un atomo che entra attraverso la sua finestra, mentre i meccanismi degli orologi a cui sta lavorando vanno in frantumi.

L’orologiaio al suo banco è circondato da orologi a pendolo, ognuno dei quali segna lo stesso tempo. Ognuno di essi contiene un personaggio che indossa un diverso costume e rappresenta un’epoca. Improvvisamente, un vortice entra dalla sua finestra e lui alza lo sguardo, descritto così da Remedios stessa, con “una espressione di stupore e illuminazione”. Sta per avere una visione radicalmente nuova e rivoluzionaria di come funziona il tempo.
L’orologiaio “rappresenta il nostro tempo ordinario”, e tutti i suoi orologi operano all’interno della teoria newtoniana di un “universo a orologeria”, un sistema di assoluti, in cui il flusso del tempo è immutabile. Quindi, anche se i personaggi in costume rappresentano diversi periodi, il tempo segnato da ciascuno dei loro orologi è esattamente lo stesso.
La visione, che ha riempito l’orologiaio di sorpresa e ha costretto i suoi pezzi di ricambio a schiantarsi a terra, rappresenta la rivelazione einsteiniana che il tempo è relativo e ogni osservatore, a seconda del luogo, lo sperimenterà in modo diverso. Il tempo dunque non è un momento fisso che possa essere intrappolato all’interno di un orologio. Sicuramente questa visione è difficile da accettare per l’orologiaio, perché distrugge la premessa fondamentale su cui si basa il suo mestiere.

Natura morta

Una delle immagini più inquietante di Remedios, è quella dipinta nella sua ultima opera, finita prima della morte avvenuta nel 1963 a 54 anni , “Natura morta in movimento”.

ultimo
In questo quadro, la solita immagine, tipica delle nature morte, un vassoio di frutta, prende vita.

“I frutti sono mostrati mentre turbinano intorno a un tavolo, in una rappresentazione molto simile ai modelli che rappresentano le teorie degli astronomi sulla formazione del sistema solare. Pesche e arance si scontrano e gettano i semi sul piano dove germogliano in nuovi piante, mentre i piatti e tovaglia continuano a girare come se fossero possedute da una forza invisibile”

La pianta ribelle

la pianta ribelle

EPPURE
2+2 = 4 !

E qui Remedios sbeffeggia lo scienziato, che guarda strabiliato la pianta, che continua a produrre fiori e non numeri come le altre da lui fabbricate!

Al di là di qualunque lettura, che possa essere data della sua opera, quello che mi ha più profondamente colpito in Rimedios Varo, è il senso di pacata meditazione che pervade la sua pittura. Pur essendo tutte immagini caratterizzate da un continuo movimento, nelle sue visioni non  leggo conflitti, ma uno sguardo pacato, ironico a volte malinconico, che trasmuta la realtà rendendola enigmatica ed elegante. Guardate questo quadro intitolato “Dallo psichiatra”.

dallo psichiatra

Che eleganza,signora!

E’ un gesto indubbiamente di grande eleganza quello con cui, all’ uscita dello studio medico, la figura femminile si libererà di quella testa che tiene graziosamente in mano! Maria Grazia Morganti racconta che probabilmente la testa è quella del suo secondo marito, Benjamin Pèret, che essendo un poeta, e per di più surrealista, deve aver avuto un peso non indifferente nella vita della pittrice.
Altra cosa che apprezzo della narrazione di Remedios è la creazione dell’ intero mondo attraverso la polvere di stelle modellata dal lavoro femminile: la Terra viene tessuta, ricamata, cucita, nutrita. Remedios sentiva profondamente il dramma della condizione femminile, condizione che, se ancor oggi è ben lontana dalla parità e dalla giustizia, allora ( non troppi anni fa, non crediate) era un vero e proprio handicap per una donna che possedesse intelligenza e genialità.
Uno dei quadri che più mi commuove per la profondità della malinconia, del senso d’impotenza che trasmette, pur mediato da quel suo sguardo da osservatore imparziale della realtà è “ Donna in trappola” .

donna in trappola

non c’è scampo

Una donna costretta dal quotidiano all’ immobilità e a una lenta metamorfosi che la ingloberà nella tappezzeria della poltrona, sotto lo sguardo stupito e terrorizzato del gatto ( anche Remedios adorava i gatti!).
E se Remedios vi ha incuriosito e volete vedere altre sue opere, in attesa di una grande mostra, che forse non arriverà mai,  ecco un video che ne raccoglie un vasto numero.

suggerimenti

Remedios Varo: catálogo razonado
http://coolmaterial.com/roundup/rube-goldberg-machines/


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