La chiamano levataccia: il dispregiativo va da sé... Quale il motivo?Hai mangiato l'impepata di cozze.Hai ballato fino a notte tarda dimenticando di aver triplicato i 16 anni.Hai realizzato che il tuo amore ti ha lasciato.Hai da pochi giorni assistito a un naufragio all'incontrario: una zebra che affonda contro una barca. A Berlino... E le porte del sogno si chiudono.
Un po' come quelle della riforma scolastica del governo renzi...
Un po' come le frontiere di Francia e Germania...
Dopo aver ascoltato i soliti frustrati discorsi all'italiana incentrati sull'abituale stupida esterofilia applicata al calcio ('Dai... Come se fa a tifa' Juventus?', 'Maledetti Gobbi: je sta bbene, je sta!'), e la stessa stupida ossessiva esterofilia spegnersi di fronte all'affondamento di Shengen (ciascun per sé e dio per tutti!), ho cominciato a ragionare in termini di apertura al mondo.La vita è piena di sorprese ma... La salvezza l'ho trovata cercando rifugio nei classici, nell'epoca in cui si era fieri di essere Italiani e, complice l'ingresso gratuito nei musei stabilito in ogni prima domenica del mese, ho tratto giovamento ricordando la recente visita alla Centrale Montemartini.
Tutti associano Roma al Colosseo. E ci sta. Ma Roma è anche altro. Tanto altro.
Fu tirata su nel 1912 in zona Ostiense, bordo Tevere, con l'obiettivo di garantire le forniture elettriche al quartiere Prati.Il nome è un omaggio a Giovanni Montemartini, Assessore al Tecnologico in quella che a tutt'oggi risulta ancora essere la migliore amministrazione della storia Comunale, il Gabinetto presieduto dal mitologico sindaco Ernesto Nathan, inglese di nascita, ebreo di origine, massone per iniziazione e illuminato nell'animo.
Un aneddoto ormai famoso narra che, neoeletto sindaco, a Nathan venne sottoposto il bilancio del comune per la firma. Nathan lo esaminò attentamente e, quando lesse la voce "frattaglie per gatti", chiese spiegazioni al funzionario che gli aveva portato il documento. Egli rispose che si trattava di fondi per il mantenimento di una nutrita colonia felina che serviva a difendere dai topi i documenti custoditi negli uffici e negli archivi capitolini. Nathan prese la penna e cancellò la voce dal bilancio, spiegando al suo esterrefatto interlocutore che d'allora in avanti i gatti del Campidoglio avrebbero dovuto sfamarsi con i roditori che avevano lo scopo di catturare e, che nel caso di topi non avessero più trovati, sarebbe venuto a cessare anche lo scopo della loro presenza. Da questo episodio deriverebbe il detto romanesco 'Nun c'è trippa pe' gatti'.Forse dovremmo riaffidare le redini cittadine a qualche straniero, visti i risultati successivi ottenuti dagli indigeni, evidentemente attratti dalla neroniana passione equina più che dalla recente passione felina.Ma torniamo a bomba: è il primo passo per la costituzione dell'Azienda Elettrica Municipale, oggi nota come ACEA (bel carrozzone di stoccaggio cavalli...).
L'immobile, esempio di mirabile archeologia industriale, venne destinato all'accoglienza di molte di quelle statue rinvenute negli scavi sul finir del 19° secolo in sede di ristrutturazione umbertina
(si pensi solo all'erezione del Palazzaccio e di palazzo Koch) e accantonate poi in vari edifici della Capitale.Il giro delle statue non fu definitivo per tutte: alcune ripresero a viaggiare verso altri lidi, condotte in sedi che furono via via reputate più prestigiose.Amazing!
Spicca su tutte la statua in marmo di Polimnia, risalente al terzo secolo a.c. A parte l'incredibile dolcezza dello sguardo, colpisce la raffinatezza del peplo e la capacità dell'artista di far risaltare la mano che lo tiene da sotto. Il richiamo al Cristo Velato nella Cappella Sansevero va da sé...Le restanti opere? Comunque degne di nota.La cultura e lo studio ci permettono di acquisire gli strumenti più idonei a comprendere ciò che ci accade intorno.
Certo... Se poi riduciamo i nostri sviluppati sensi ad apprezzare solo partite di calcio e dibattiti politici, ebbene, non meritiamo affatto di continuare a gestire i tesori che la passata generazione ci ha lasciato in dono.
E forse, per salvare quanto di bello è stato costruito, l'unica soluzione percorribile resta davvero quella dell'estinzione del genere umano.Dalla prossima generazione, però...