Per dare seguito alla mia carrellata di artisti che utilizzano il lavoro a maglia quale mezzo espressivo, vi presento l’artista messicana Daniela Edburg che con le opere della raccolta Knit (fotografie, sculture e installazioni) indirizza i suoi lavori in un contesto fortemente caratterizzato da complementi lavorati a maglia.
Infestation 2010 - Daniela Edburg
La Edburg individua in un modo molto poetico i diversi fulcri generativi della crisi esistenziale, le crepe e le fratture che condizionano il nostro stare al mondo, che sanciscono le nostre limitazioni e minano le nostre potenzialità. L’attività culturale ha per l’artista una doppia valenza: poiché se la creatività richiede disciplina, l’eccesso di creatività può portare all’autodistruzione, la genialità può condurre alla malattia mentale e, dunque, la virtù può tramutarsi in vizio.
The Storm 2010 - Daniela Edburg
Cerebro 2009 - Daniela Edburg
Cerebro 2007 - Daniela Edburg
Ed è proprio in questo modo che l’artista, knitter compulsiva, vuole sottolineare quanto la natura umana creativa possa essere autodistruttiva.
Per stessa ammissione dell’artista, le opere raccolte in Knit nascono in un momento di profondo sconforto, in cui l’unica attività che potesse consolarla era lavorare a maglia; una sorta di terapia occupazionale, un’attività di magliaia compulsiva.
“One day, looking down at the long pink strips I had been knitting all week, I realized I was making me a new brain. A soft pink cushy brain, much better than the one i was using at the moment.”
“Un giorno, guardando le lunghe strisce rosa che avevo lavorato per tutta la settimana, mi sono resa conto che mi stavo creando un nuovo cervello. Un morbido, utile cervello rosa, migliore di quello che stavo usando in quel momento”
Aggiunge l’artista
“Ora che la depressione è finita e posso vedere al di là del mio cervello, maglia e uncinetto sono diventati un mezzo attraverso il quale un singolo filo di lana può essere trasformato in qualcosa, l’assurdo può essere palpabile, portatile ed estremamente reale.”
The Bride 2009 - Daniela Edburg
The Fisherman 2007 - Daniela Edburg
Il lavoro a maglia come fulcro della sua identità artistica, riportata poi come esperienza attraverso la fotografia, e mezzo per affrontare i temi che più la affascinano, la capacità di creare e di autodistruggere, due delle caratteristiche della natura umana che considera più accattivanti per un artista; la creazione come luogo sicuro, creatività nella sua forma più elementare, ossessione incanalata nel tentativo di preservare la salute mentale o creazione che distrugge e consuma il suo creatore.
“Se l’ozio è l’inizio di tutti i vizi e l’essere occupato l’unica distrazione, è possibile che, ad un certo punto, l’occupazione diventi il vizio”
Vomit 2007 - Daniela Edburg
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