Magazine Arte
Artemisia passione estrema è un film del 1997 diretto da Agnès Merlet, basato sulla vita della pittrice italiana Artemisia Gentileschi.
Il film è ambientato nella Roma del 1610 e la trama è molto lineare. Artemisia è la figlia diciassettenne dell'affermato pittore Orazio Gentileschi, ha una grande passione per la pittura, ma non le è permesso dipingere nudi maschili o femminili, né seguire i corsi all'Accademia, perché è una donna. Artemisia però è sicura di ciò che desidera fare nella vita: l'artista. E così dipinge dei nudi prendendo ispirazione dal proprio corpo e da quello di Fulvio, giovane pescatore innamorato di lei e ben disposto a fargli da modello, andando contro ad ogni limite imposto dalla morale dell'epoca
Un giorno Artemisia fa la conoscenza del fiorentino Agostino Tassi arrivato a Roma per lavorare con il padre della giovane a una serie di affreschi religiosi. Il padre concede ad Artemisia il permesso di prendere lezioni da Agostino, lezioni sull'arte della prospettiva; durante una di queste lezioni l'uomo seduce Artemisia prendendo la sua verginità.
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Quando Orazio viene a conoscenza della relazione, accusa Agostino Tassi di aver violentato la figlia. Tassi confessa di aver abusato di Artemisia, dopo un lungo interrogatorio-tortura e viene condannato dal tribunale a due anni di reclusione. Artemisia, innamorata dell'uomo, non perdona al padre il comportamento tenuto nei confronti suoi e di Tassi e decide di lasciare Roma per trasferirsi a Firenze dove ha inizio la sua attività artistica.
Il film racconta quindi la vita della giovane Artemisia che nel '600 cercò di emergere come artista in un universo artistico dominato dagli uomini, combattendo con i pregiudizi che questo comportò. Il film è bello, benché parzialmente riuscito, apprezzabile per il tentativo da parte della regista, al suo secondo film, di fare di Artemisia un'eroina romantica in rotta con la società.L'attrice Valentina Cervi è molto brava nel far emergere l'innocenza e la passione di una giovane donna sconvolta dalla vena artistica. La protagonista è ben delineata e alla Cervi riesce l'intento di renderla come una geniale artista incompresa.
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Unica pecca del film: il solo accenno alle tele dell'artista e alla sua evoluzione pittorica rispetto all'ampio respiro dedicato alla vicenda umana e amorosa.
Resta comunque un buon film, la produzione riesce solo in parte ad approfondire la passione e l'abilità creativa della grandissima Artemisia Gentileschi, ma non mancano gusto nella messinscena e in particolar modo nella cura della fotografia.
E' forse uno dei film più sottovalutati e meno compresi della stagione nella quale uscì nei cinema e anche per questo ve ne consiglio la visione e la riscoperta.
Per maggiori info sul film QUI
Per approfondire la conoscenza di Artemisia Gentileschi QUI