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Partendo dall’etimologia, la parola risulta divisa in due parti: la prima che salta all’occhio è TERAPIA, dal greco therapeia che vuol dire assisto, curo. Di terapia tutti abbiamo idee ben chiare e radicate nella nostra mente e subito colleghiamo la terapia alla malattia e al malessere: la terapia è, quindi, ciò che ci fa superare il malessere, la cura per raggiungere il benessere.
Prima della parola “terapia”, però, non c’è qualcosa che ci fa pensare alla malattia o al malessere, bensì compare la parola ARTE.
Quindi, possiamo dedurre che si tratta di una cura, di un percorso personale per raggiungere il benessere attraverso l’uso dell’arte.
L’arteterapia favorisce la crescita dell’immagine di sé e dell’autostima in quanto, attraverso la proiezione artistica il soggetto si obbiettivizza, fa di sé un soggetto osservabile e trasformabile (M. Caterina Boria Migliorini Arte-terapia e psicodramma classico, i metodi attivi per il trattamento dei disturbi alimentari, Vita&Pensiero edizioni, 2006). La creazione artistica dell’assistito si trasforma nello specchio in cui viene riflessa l’immagine del Sé, ma essendo esso oggetto modellabile o modificabile (si pensi a un dipinto o a una scultura per cui basta aggiungere o togliere un particolare per farsi altro, oppure a una danza o a una melodia, dove ogni parte può essere modificata con un solo gesto) il soggetto può agire sulla creazione artistica modificando al contempo il proprio essere interiore: autostima, percezione di sé, emozioni potranno essere, così, elaborati.La messa in forma visiva e concreta rende condivisibile il sentire dell’assistito e rende riconoscibili desideri, traumi, aspirazioni, inquietudini e problemi che altrimenti rimarrebbero sopiti e non compresi. Il prodotto artistico funge, così, da mediatore di relazione tra l’utente e lo specialista, dà protezione e contenimento, e, pur rispettando i meccanismi di difesa, attiva risorse creative, emozioni da elaborare e capacità residue individuali (A. de Gregorio L’Arteterapia, 2004 http://www.arteterapia.it/admin/public/pdf/file/1.pdf) L’arteterapeuta ha il compito di guidare l’assistito nell’esplicitare i non detti attraverso il fare artistico ed attivo e di farsi interprete di questo linguaggio diverso dal canonico linguaggio verbale.
Inutile dire, che fare arteterapia non vuol dire concentrarsi sul prodotto artistico in quanto tale, ma è usare l’arte in quanto processo, un lavoro che porta a un risultato finale in un tempo e in un contesto ben precisi. In altre parole, ciò che lascia il segno non è il risultato, ma il percorso che ha portato alla meta finale, perché è il percorso a costituire l’esperienza “alla Dewey”, formata da una parte attiva (l’azione) e da una parte passiva (ciò che ne consegue e dalla quale scaturisce l’apprendimento).L’azione in sé può anche essere dimenticata, ma il clima a cui si è partecipato, l’impegno esercitato per arrivare alla risoluzione di un problema, la soddisfazione di essere riusciti a realizzare ciò che si aveva intenzione di fare… sono questi gli elementi che rimarranno impressi nella memoria, perché parti fondamentali di quello che viene chiamato processo e che andranno a formare il bagaglio di cui ognuno di noi è dotato, il quale verrà di volta in volta alleggerito o riempito nel corso delle occasioni di esperienze che la scuola, gli incontri, la vita forniranno.
Tali esperienze arteterapiche possono essere svolte in sede di terapia a scopo curativo, come detto finora nel corso dell’articolo, ma anche si può entrare in contatto con l’arteterapia attraverso esperienze laboratoriali in cui i soggetti partecipanti possono provare a entrare in contatto con se stessi tramite l’arte in incontri collettivi e di condivisione. Ad esempio, l’arteterapeuta in formazione Stefania Aldi conduce a Novara incontri e laboratori in cui spiega cosa sia questa particolare tecnica terapica multidisciplinare e fa provare agli interessati cosa voglia dire fare arte terapia grazie all’allestimento di atelier creativi per adulti e bambini.Per maggiori informazioni sull’argomento e sui corsi è possibile contattare l’esperta tramite il sito http://stefaniaaldi.jimdo.com/ o la pagina Facebook https://www.facebook.com/StefaniaAldiArts
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