L’arte contemporanea è un gran bell’inghippo.
Se passi davanti ad un’opera come questa, collocata ad Artissima 2014, e fuori piove, e ti viene da domandarti “Ma quel secchiello è parte dell’opera o è stato messo lì perché il soffitto perde?”
hai due possibilità: o hai capito tutto dell’arte o non hai capito nulla.
L’arte contemporanea è un frullare nella mente, un insieme scombinato, senza apparente senso logico, di pensieri. Una mescolanza caotica, affollata, contorta.
L’arte contemporanea è molto spesso spazzatura, ma non per offendere gli artisti; è proprio spazzatura recuperata nelle discariche e reinserita in un progetto artistico. Lo chiamerò “arte del riciclo”, “Come ti riutilizzo lo scarto“
L’arte contemporanea raramente è arte nel senso comune del termine; il quadro dipinto, la realtà reale rappresentata, il facile visto e compreso. I quadri sono rari, e troppo spesso indecifrabili.
L’arte contemporanea ha dalla sua che fa ridere, o sorridere, o ridere grasso. Sarà che non capisci, sarà che non sta dicendo nulla ma vorrebbe farlo e ha quel grido muto dei clown. Se cammini e guardi, ridi, non puoi farne a meno.
Un trombone gorgoglia schiuma
un nasone cola plastilina – “ehi, attento a non pestare il moccio!”-
un ragno ammicca, inquieta, sgambetta, non so.
L’arte contemporanea stanca?Nessun problema, ci si riposa.
Un volo
un coloreun sogno illuminato
L’arte contemporanea a me fa sorridere, mi incuriosisce sulle evoluzioni della mente umana, sui contorcimenti dei pensieri, sulla loro complessa realizzazione, Un tentativo di stupire? Di dire? Di far comprendere? Di lasciare un messaggio ai posteri? Sono così fallaci le opere d’arte contemporanea che danno l’impressione di non sopravvivere a se stesse.
E allora cosa ci sta dicendo quest’arte?
Che siamo nulla? che siamo spazzatura? che siamo frutto di un nulla nell’universo? che il nostro destino è scomparire per sempre?
Io non so come, ma a me l’arte contemporanea fa ridere.
Ma uscita da Artissima 2014 a Torino, Oval Lingotto, mi sono accorta che, sebbene cercandola fortemente, non mi era rimasta dentro alcuna bellezza. Nessun poesia.
Questo invece mi accadde, come un fulmine, uno strale, un mantello, qui
Chiara