Metallici e melodici, tornano con questo ottimo album gli statunitensi Artizan.
The Furthest Reachers è un concept dall'ambientazione sci-fi, si torna a parlare di alieni provenienti dallo spazio profondo, pronti ad invadere la terra.
Per chi non conoscesse la band proveniente dalla Florida, va detto che si è formata nel 2008 per dare alle stampe un ep d'esordio l'anno dopo e due full length: "Curse of the Artizan" nel 2011 e "Ancestral Energy" un paio di anni fa.
Il nuovo album vede in veste di producer Jim Morris, una leggenda del metal statunitense, al lavoro con Crimson Glory, Jag Panzer e Iced Earth, senza dimenticare i grandi Savatage e un bel nugolo di band death, tra cui Obituary e Morbid Angel.
L'album ha nella sua parte melodica l'arma vincente, grazie all'operato del vocalist Tom Braden, accompagnato dalla potenza metallica ottantiana, epica e avvolgente, meno oscura di molti loro colleghi, ma decisamente tragica e avvincente nel seguire le vicende del concept.
Ottimi solos melodici si stagliano su un songwriting di stampo heavy, impreziosito dagli ospiti, con le voci di Matt Barlow (Iced Earth, Ashes of Ares) e Sabrina Cruz, female vocals dei Seven Kingdoms.
I brani si susseguono tra ottime ritmiche e chitarre che a tratti si incendiano, per regalare riusciti solos di epico metallo: l'ottimo singer racconta le vicende della storia con una interpretazione passionale e la sua voce sprizza melodia tra Ray Alder dei Fates Warning e un Joacim Cans più teatrale.
L'album non ha cedimenti, le cavalcate elettriche delle due asce (Shamus McConney e Bill Staley) e le ritmiche a tratti tecniche e progressive (Ty Tammeus alle pelli e Jonathan Jennings al basso) fanno da trademark all'intero lavoro, che offre il meglio nella parte centrale con la progressiva title-track, l'epica e oscura The Cleansing e la power Wardens of the New World.
Assolutamente immolato sull'altare dell'U.S. metal più nobile, The Furthest Reachers è un'opera riuscita: le atmosfere ora oscure, ora epiche, ma sempre con la melodia in primo piano, coinvolgono l'ascoltatore senza lasciare neppure una briciola a suoni che non siano puro heavy metal di classe.
Altra uscita sopra le righe per la Pure Steel, nome di punta per tutti i fan del metal classico.
Track List:
1. Coming Of Age
2. Summon the Gods
3. Hopeful Eyes
4. The Furthest Reaches
5. The Cleansing
6. Wardens of the New World
7. Heed The Warning
8. Supernova
9. Starchild
10. Into The Sun
11. Come Sail Away
Tom Braden - vocals
Ty Tammeus - drums
Jonathan Jennings - bass
Shamus McConney - rhythm guitars
Bill Staley - lead guitars