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Artorius lucius castus - artorius di pierluigi curcio

Da Chichili123
ARTORIUS LUCIUS CASTUS - ARTORIUS DI PIERLUIGI CURCIOdisegnato da Andrea Tentori Montalto

Oggi vorrei dedicare il mio post a un protagonista diverso dagli altri.Diverso, perché realmente vissuto.Inizialmente, è stata proprio questa consapevolezza a intimorirmi. E mi chiedevo, se un legionario romano, potesse mai entrare nel mio cuore, appassionarmi.Beh, Artorius non ha fatto solo questo. Artorius mi ha preso per mano, condotto da pagina a pagina, mostrandomi umilmente, la sua vita. Una vita così reale e tangibile, da emozionare profondamente. Una vita fatta di attimi di immensa vulnerabilità e nello stesso tempo di momenti di pura forza bruta.Artorius è un protagonista, indiscusso. Ma è anche un uomo. Vero.Pierluigi Curcio, l’autore di Artorius è qui per rispondere ad alcune domande.

R: Pierluigi, parlami di Artorius. P: Artorius è fondamentalmente un uomo provato negli affetti. Dopo la morte della madre avvenuta al momento del parto, trascorrerà l’adolescenza e parte dei primi anni al servizio delle legioni a tentare di dimostrare al padre di esser degno del proprio nome. Conquisterà alla fine il rispetto paterno, ma non quello del fratello che lo ha da sempre accusato della morte della madre. E’ un uomo ligio al proprio dovere fino alla cocciutaggine e forse questo è il suo più grande limite, ma ha un gran cuore e un profondo senso dell’amicizia e dell’onore. Ama e ama profondamente, Morana, la figlia del Pendragon, una volta entrata nel cuore non ne uscirà più.R: Oltre ad Artorius, sono rimasta affascinata di un altro personaggio: Uther Pendragon. Me ne vuoi parlare?P: Uther. Pendragon è il suo titolo e significa testa di drago. E’ un guerriero sarmata, un capo ed a lui è stato affidato il compito di affiancare Artorius nell’esodo che vedrà i 5500 cavalieri sarmati, accompagnati dalle famiglie, raggiungere la britannia. Il giogo romano gli sta stretto e solo l’amicizia con Artorius, in cui vede il figlio che non ha mai avuto, lo spinge a proporsi volontario per l’esilio. E’ un uomo forte, passionale, orgoglioso, per certi versi prepotente e, per amore, rischierà di compromettere la presenza dei suoi uomini in Britannia. Non posso dir di più. R: Due simboli: il drago e il cinghiale. Tu quale preferisci e perché?

P: Indubbiamente l drago. L’anello che porta Uther al dito e che Artorius farà riprodurre in un mercato di Londinum è il medesimo che indosso io stesso da qualche anno in loro onore: un drago in posizione di cuccia. Il drago è l’essenza dei racconti arturiani. In draghi si trasformeranno i serpenti della profezia di Merlino, il drago è lo stendardo dei sarmati e sarà quello stesso drago ad entrare nella leggenda fino ai nostri giorni: il drago rosso di Uther! Il cinghiale eh? E’ un piccolo omaggio alla leggenda arturiana, difatti Merlino chiama Artù il cinghiale di Cornovaglia. Ho pensato che questo simbolo dovesse essere spuntato da qualche parte all’inizio della leggenda e la bulla mi è parsa l’espediente migliore. Ricordo anche che al nostro Artorius è associata la figura dell’orso (così come all’Artù della leggenda) e, per via di una brutta avventura capitata sulle cime dell’altopiano germanico dell’Eifel, e, a causa di una vecchia pelle con cui usava proteggersi dal freddo durante l’inverno. In più arth in gallese, arctus in latino e arctos in greco significano orso. Suggestivo no?R: Grazie, Pierluigi. Tornerai presto a parlarmi degli altri tuoi protagonisti?P: Quando vuoi!ARTORIUS - VITA, AMORI E IMPRESE DI UN UOMO DIVENUTO LEGGENDAPIERLUIGI CURCIOSullo sfondo dei tragici avvenimenti che sconvolsero l’Impero Romano nel II sec. d.C., la figura di Lucius Artorius Castus, tra intrighi, amori e guerra, si staglia sui bordi della storia, fino a raggiungere quel che gli uomini chiamano leggenda.
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