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Arusha e Francoforte / Genocidari alla sbarra

Creato il 19 gennaio 2011 da Marianna06

Si sono aperti in questi giorni, in contemporanea, due importanti processi,rispettivamente ad Arusha, in Tanzania, e a Francoforte, in Germania.

 Si tratta di processi a carico di alcuni ruandesi responsabili di strage e crimini di guerra, compiuti nel corso dell'ultimo genocidio, che la nostra Storia ricordi dove ,a partire dall'aprile '94 ,sono stati uccisi circa un milione di tutsi ruandesi da parte di hutu, che avevano pianificato  lo sterminio dell'etnìa  politicamente rivale.

Ad Arusha è alla sbarra Idelphonse Nizeyimana,48 anni, ex-responsabile dei servizi segreti all'epoca.

Maschio, per altro, riconosciuto ufficialmente membro di  Akazu, un gruppo paramilitare che organizzò diversi agguati mediante le cosiddette feroci e spietate milizie "interhamwe".

Il Tribunale penale internazionale per il Rwanda(TPIR) di Arusha lo ritiene altresì responsabile anche dell'assassinio di Rosalie Gicanda, regina tradizionale e riconosciuta dei tutsi.

Un simbolo , insomma, della passata monarchia prima  dell'avvento in Africa del colonialismo occidentale.

Altro sottoposto a giudizio, sempre ad Arusha e nell'immediato,sarà  invece il pastore pentecostale Jean Uwinkindi.

Numerosi restano però ancora i latitanti.

A Francoforte piuttosto, e per la prima volta, è alla sbarra l'ex-sindaco di Muvumba,  Onesphore Rwabukombe, in carcere dal 1998, cui fu negata l'estradizione in Rwanda, responsabile di tre massacri, nel corso dei quali furono uccisi almeno 3730 tutsi rifugiatisi in una  chiesa.

Sono previste attualmente  al tribunale penale di Francoforte almeno  42 udienze.

Il numero dei genocidari, rifugiatisi in Germania, comunque non è finito qui.

Si sta, finalmente, lavorando, tanto in Africa quanto in Europa, per rendere giustizia ai morti.

E questo  è  già un bel passo in avanti.

Mai più sangue di vittime innocenti, mai più genocidi nel Paese delle" mille colline"!

Questo  è quello che gridano i morti.

Essi, infatti, cercano pace e non vendetta.

Riconciliazione possibilmente.

Com'è giusto che sia.

 a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

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