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Arvedi, bonifica amianto del tetto del tubificio, primo atto

Creato il 04 settembre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

La prima fase della bonifica del tetto d’eternit del tubificio Arvedi di via Acquaviva a Cremona è stata realizzata. Bisogna ringraziare Ivano Bonoldi e la sua denuncia (ovviamente noi soli demmo notizia, scriviamo impettiti ostentando il link, lutulenti di gloria e lordi di fiammante superbia, anche se il merito è solo di Ivano Bonoldi) se il gruppo industriale Arvedi, socio internazionale di Siemens Vai, è intervenuto per sostituire, ci viene riferito, una porzione di circa 5mila metri quadrati del tubificio. Molto ancora ne resta nel tubificio che subì gravi danni dalla grandinata di dieci anni fa. Il tetto in eternit metteva in apprensione. L’industriale ha ascoltato, almeno in parte, l’appello del suo ex dipendente.
Purtroppo respirare piccolissimi frammenti di amianto è molto pericoloso, con rischio prima d’asbestosi poi di tumori. E in Lombardia e in provincia di Cremona, ma anche nel piacentino, l’eternit è ancora sui tetti, ancor oggi molto diffuso in Italia. La bonifica costa molto, le discariche non funzionano, lo smaltimento e riciclo dei rifiuti speciali come il cemento-amianto è quasi un miraggio, i problemi non mancano, ma da troppi anni non si affrontano sul piano nazionale. Dire che è una vergogna è poco.
I Cittadini contro l’amianto hanno raccontato la storia delle decisioni mai prese a Roma per non contrastare una delle solite lobby del gruppo “Affari nostri, problemi vostri”.

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