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Arvedi pronto ad assumere mezza Cronaca e pure Leoni

Creato il 18 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Un turbinio vertiginoso di voci, un geiger di indiscrezioni, o se volete una cometa che appare nel solstizio d’inverno, quel fenomeno astronomico che i poteri legittimati a cambiare i nomi alle cose imponendo gabbie di metafore ideologiche chiamano “Natale”.
Borbottii non pubbliche ammissioni, cicaleccio che sale al cielo ormai, non private conferme.
Sussurri sottovoce, non grida. Email e sms che rimbalzano nell’aere nebuloso, dove il Sole trionfante della Verità non può infilzare nemmeno un raggio purificatore.

“Va bene,d’accordo ma la presunta notizia dov’è?
Tanto fa parte del patrimonio immateriale dell’umanità cremonese anche questa.

Loffi, Centenari, Rossi, Biagi, Guazzi, Sudati, Bernuzzi, Loda vengono dati per certo nel prossimo venturo Mondo Padano. E’ la succursale di Cronaca, con Arvedi editore e industriale dell’acciaio.
La testata quindi potrebbe chiamarsi anche Mondo Acciaio.
Fabrizio Loffi ha precisato che il suo contratto con Telecolor scade il 31 dicembre e che lo rispetterà fino all’ultimo giorno. Poi, come qualunque lavoratore in quelle condizioni, deciderà che fare.

Altro bisbiglio che s’attorciglia nella nebbia come un serpente – simbolo sia del demonio che di Cristo – è che sono pronti contratti articolo 2, ovvero niente male come inizio.

E il direttore? Antonio Leoni, come dicon tutti, ma la testata a quanto pare farà finta di uscire a sorpresa. E il Vascello affonda assalito da mostri marini d’acciaio! Un finale mitologico degno dell’ultima mostra di Antonio Leoni, non dimenticato direttore del primo Mondo Padano, sempre con Arvedi: “Mi ha sempre lasciato libero, quindi stavo benissimo”. Una vicenda nota. Quando Mondo Padano uscendo il lunedì cominciò a dare fastidio a La Provincia venne rilevato da Mario Maestroni, noto cacciatore di leoni. Il safari finì male perché Maestroni voleva leggere i temibili editoriali del re della foresta prima della pubblicazione. Nessun felino rinuncia alla libertà così facilmente.
Leoni se ne andò. E adesso? Saremo deliziati dalla popolarità del giornalismo di libera schiatta oppure… tutti alzano bandiera bianca?


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