In questi ultimi anni la didattica delle scienze nella scuola Primaria ha subito notevoli trasformazioni. E se prima si componeva da una minima parte di aspetti pratici e da una corposa base teorica da apprendersi direttamente tramite i libri, oggi si basa essenzialmente sulle attività sperimentali sul quale poi connettere i contenuti che costituiscono il grado di conoscenza cui accedere nella scuola Primaria.
Più che alla conoscenza dei fenomeni in astratto, si pone l'accento sulla sperimentazione degli stessi e sul metodo scientifico per la loro dimostrazione. Certamente questa didattica non è capillarmente diffusa come dovrebbe essere, causa il vuoto didattico che si è creato quando lo studio delle scienze si basava sulla sola spiegazione verbale e i soli testi.
Sin dai primi vagiti di questo blog, mi sono dedicata alle scienze sperimentali, ne sono la prova le ormai centinaia di articoli e post, sia dedicati alla scuola Infanzia, sia alla scuola Primaria che "raccontano le scienze da fare e sperimentare", che affidano il compito dell'apprendimento ai gesti, alla costruzione e al ragionamento.
Di questo sono consapevoli alcuni lettori, come l'amico
Fabio che mi segnala il video di Arvind Gupta, ispiratore di molte proposte didattiche che ho rielaborato.
Indiano, studente al
Indian Institute of Technology, Kanpur Arvind Gupta ha partecipato ad un programma nazionale per la diffusione della cultura scientifica tra i bambini attraverso la costruzione di semplici meccanismi e oggetti con materiali di riciclo, altrimenti destinati alla spazzatura. Le sue realizzazioni sono altresì prive di copyright nello spirito che contraddistingue l'instancabile suo lavoro di divulgazione, comprensibilmente destinato a tutti:
La cosa migliore che un bambino può fare con un giocattolo è romperlo!
La scienza non appartiene solo ai ricchi, in un paese democratico la
scienza deve arrivare anche ai bambini più oppressi e più emarginati.
Nel video del Ted,
Come trasformare le cianfrusaglie in giocattoli, l'autore spiega efficacemente su come è possibile fare divulgazione scientifica con i bambini utilizzando materiali poveri, ma anche la filosofia alla base del suo programma, che ha consentito a migliaia di bambini di accedere a una cultura scientifica, bambini che non avrebbero potuto permettersi nessun altro tipo di scuola.
Buona visione
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