Secondo le informazioni in arrivo dalla Francia, l’esercizio 2013/14 si è chiuso per il Monaco con una perdita di 94 milioni di euro che, oltre a mettere il Club sotto i riflettori UEFA (il valore annuale, da solo, rappresenta più del doppio della perdita massima consentita su base triennale ai fini del Fair Play Finanziario), rischiano di aver rallentato le ambizioni e gli investimenti del patron Rybolovlev.
Il progetto del Monaco, che ha dovuto anche negoziare con la Lega Francese un contributo straordinario per potersi iscrivere alla Ligue 1, essendo beneficiato dal regime fiscale agevolato del Principato (cosa che rende il costo del personale pari a circa la metà di quello francese), si è infranto con un problema che in verità era noto sin dall’inizio: i ricavi della squadra non riescono ad avere uno slancio locale (si pensi al limitato numero di tifosi, per quanto benestanti) e i ritorni commerciali in termini di sponsorizzazioni che lo stesso Rybolovlev si attendeva non sono giunti.
Il cambiamento di atteggiamento nel calciomercato (dai 150 mln di investimenti dell’estate 2013 si è passati alla vendita di James Rodriguez per 80 mln quest’estate con Falcao in rampa di lancio) è un indicatore significativo del cambio di passo che il patron ha deciso.