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AS Roma: cosa cambia dopo l’aumento di capitale da 100 mnl?

Creato il 03 aprile 2014 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

L'Assemblea della AS Roma riunitasi il 31 marzo 2014 ha deliberato, di lanciare un aumento di capitale del valore di 100 milioni di euro, che dovrebbe concludersi entro il prossimo 30 giugno 2015, annullando e sostituendo quello esistente di 80 milioni precedentemente deliberato.

Questo aumento di capitale verrà realizzato mediante l'emissione di nuove azioni, fino a concorrenza con il capitale effettivamente sottoscritto, che verranno inizialmente offerte a tutti i soci in proporzione alle quote attualmente possedute.

A seguito di uno scambio di mail con il sito Romanews.eu, abbiamo pensato di fare qualche approfondimento, per cercare di cogliere i possibili impatti di questa operazione.

Il Capitale Sociale di AS Roma è attualmente di 19.878.494 euro, suddivisi in 132.523.296 azioni del valore di 0,15 euro cadauna. La quota di controllo, pari al 78,038% è posseduta da NEEP Roma Holding Spa, la società a suo tempo costiuita dagli americani e da Unicredit per rilevare le quote dalla famiglia Sensi.

Il valore unitario delle azioni verrà determinato dal Consiglio di amministrazione al momento del lancio ufficiale dell'aumento di capitale. Considerato che il valore medio delle ultime transazioni sembra essersi attestato intorno a 1,15 euro per azioni e che, probabilmente, le nuove azioni verranno offerte con uno sconto sul mercato per invogliare la partecipazione dei terzi (che apporterebbero denaro fresco nelle casse della società).

Per comodità e semplificazione dei numeri abbiamo ipotizzato:

  • un valore di 1 euro per azione: NEEP Roma Holding convertirebbe 78 degli 80 milioni già versati in precedenza (quindi senza ulteriori entrate per la società), mentre il mercato sottoscriverebbe e verserebbe denaro per un totale di quasi 22 milioni.
  • un aumento di capitale senza sovrapprezzo sulle azioni, quindi considerando il nuovo valore unitario ad 1 euro. Questo aspetto non incide, comunque, sui ragionamenti che andremo a fare sulle percentuali di controllo.

2014 03 31 AS Roma azionisti  pre Auc

Il meccanismo dell'aumento di capitale non prevede però obblighi per i soci a sottoscrivere. Potremmo quindi trovarci di fronte vari scenari.

Nel primo, ciascun socio farebbe la sua parte, pro quota. Questo l'assetto del capitale sociale al termine:

2014 03 31 AS Roma azionisti post auc se tutti

La situazione rimarrebbe quindi invariata rispetto ad oggi ma la Roma vedrebbe il proprio capitale sociale salire a 119,8 milioni di euro e la società recupererebbe cassa per circa 22 milioni.

Esiste un secondo scenario che potrebbe portare la sola NEEP Roma Holding a sottoscrivere l'aumento del capitale per la sua quota. In questo caso la partecipazione salirebbe al 78,038% e le casse della Società non vedrebbero un euro fresco entrare, perché NEEP utilizzerebbe i versamenti già fatti nel corso degli ultimi 12 mesi e già utilizzati dalla AS Roma.

In realtà questo scenario è poco probabile. Non tanto per la risposta del mercato, quanto perché NEEP Roma Holding ha già confermato il suo interesse (e possiede versamenti in conto capitale a sufficienza) per sottoscrivere anche le quote eventualmente inoptate dell'aumento, cioè quelle non sottoscritte dal mercato. In uno scenario in cui l'intero aumento di capitale (100 mln) fosse sottoscritto dalla sola NEEP, questo potrebbe essere l'assetto finale:

2014 03 31 AS Roma azionisti post auc Neep anche inpotato

NEEP Roma Holding salirebbe ad una percentuale di controllo del 87,483%, non troppo distante dalla soglia del 90% superata la quale Borsa Italiana potrebbe disporre la revoca del titolo dalle contrattazioni, a causa della scarsa quantità di azioni disponibili sul mercato regolamentato.

Cosa accadrà dopo?

Innanzitutto non è ancora chiaro se l'ingresso del nuovo azionista Starwood Capital, annunciato pochi giorni fa a seguito della presentazione del progetto dello stadio, avverrà mediante la cessione di quote oggi già in possesso di NEEP Roma Holding, mediante l'acquisto sul mercato di quote residue (cosa che, in presenza di patti parasociali, potrebbe far superare al duo NEEP-Starwood la fatidica quota del 90%) o se, invece, tutto avverà al piano superiore, cioè all'interno di NEEP Roma Holding, i cui soci potrebbero finanziare la controllata AS Roma utilizzando i proventi della vendita delle azioni e/o finanziamenti erogati dal nuovo socio.

In seconda battuta non è possibile sapere se le intenzioni dei soci della AS Roma siano effettivamente quelle di procedere ad un delisting del titolo (cosa che garantisce una maggiore riservatezza dei dati societari) ovvero se, in prospettiva, vogliano mantenere la società quotata. Questa seconda opzione potrebbe avere il vantaggio (come accaduto, ad esempio, al Manchester United), dopo che i soci americani avranno perfezionato il loro percorso di ridefinizione della strategia di sviluppo della Roma (stadio, merchandising, sponsorizzazioni), di lanciare un ulteriore aumento di capitale per attrarre denaro fresco da utilizzare per il finanziamento delle varie iniziative e per la riduzione dei debiti bancari esistenti.

Un aspetto che andrà opportunamente valutato dagli azionisti è che la Roma, nonostante avesse già recepito gli 80 milioni di euro di versamento in conto futuro aumento capitale erogati dalla NEEP nel corso del 2012 e 2013, presenta ancora un patrimonio netto negativo, che al 31.12.2013 era di -65,8 milioni di euro. Purtroppo anche l'incremento dell'aumento a 100 milioni non risolverà questo aspetto, che è ostativo ai fini del Fair Play Finanziario, perché migliorerà solo di 20 milioni la situazione.

Questo aspetto è molto delicato ed andrà risolto, considerate le legittime ambizioni europee della Società e la "necessità" di poter partecipare alla Champions League per innestare un circolo virtuoso anche dal punto di vista economico (la CL da sola porta, per la sola partecipazione al girone, un fatturato complessivamente stimabile in un range da i 30 ed i 40 milioni di euro).


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