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Un turno finalmente normale, dopo le sospensioni delle partite a causa della neve la settimana scorsa, ma che non ha mancato di risultati sorprendenti, dal momento che nessuna delle squadre di vertice è riuscita a vincere.
Bloccate sul pareggio a reti inviolate sia la Juventus capolista e il Milan primo inseguitore, rispettivamente da Siena e Napoli, sconfitte l'Udinese a Firenze e la Lazio a Genoa, soltanto la Roma di Luis Enrique ha approfittato del turno per avanzare in classifica e riportarsi nella zona che permette la partecipazione alle coppe internazionali e per di più ai danni di una diretta concorrente, l'Inter di Ranieri, battuta all'Olimpico con un netto 4 a 0.
Continua così l'andamento altalenante dei giallorossi, che esaltano e deprimono i propri passionali tifosi a giorni alterni, una altalena emozionale da evitare per i deboli di cuore.
La partita di Domenica pomeriggio però non ha fatto soffrire i 33mila intervenuti all'Olimpico nonostante il fredo e la neve, perché la vittoria della Roma non è mai stata in discussione ed è stata netta e inequivocabile come raramente era stata una vittoria sull'Inter, anche nei momenti migliori del club capitolino.
L'Inter, che pure veniva da una lunga striscia di risultati positivi non è mai stata in grado di impensierire il portiere giallorosso Marteen Stekelemburg, che si è limitato ad assistere alla partita da spettatore non pagante, incapace di arginare il possesso di palla degli avversari e di ripartire in velocità: la distanza tra i due attaccanti Milito e Pazzini e il resto della squadra era abissale e i due sono rimasti in balia dei difensori romanisti, anche sei a volte, per tutto il tempo.
Il ritmo impresso alla gara dai padroni di casa è stato sostenuto da subito, facendo chiaramente capire che la squadra era intenzionata a mettercela tutta per far sua la partita, dopo la sconfitta subita a Cagliari la settimana prima, e il gol arrivava dopo solo 13 minuti grazie ad un colpo di testa del centrale difensivo Juan su calcio d'angolo battuto da Totti.
La reazione dell'Inter allo svantaggio...semplicemente non c'è e la Roma ha continuato indisturbata a macinare il suo gioco arrivando al gol al 41esimo e al 46esimo con Fabio Borini, autore di una prestazione eccellente non solo in zona gol, ma anche capace di dare un contributo in fase di interdizione e costruzione del gioco, così come prescrivono i dettami del sistema di gioco voluto dall'allenatore Asturiano.
Inutile il cambio di Pazzini con Poli effettuato nella ripresa da Ranieri per tentare di arginare lo strapotere della Roma a centrocampo, perché tutto continuava come prima, con i giallorossi padroni del campo e un'Inter incapace di rendersi pericolosa.
Allo 89esimo, il subentrato a Lamela, Bojan fissava il risultato su un quattro a zero pienamente meritato dai giallorossi.
Una Roma troppo bella e un Inter troppo brutta per dare dei giudizi definitivi? Sicuramente è così, anche perchè i giallorossi ci hanno abituati a troppi alti e bassi per accreditarli per le posizioni pù alte della classifica, anche se la mediocrità dl campionato li aiuta a tenere il ritmo delle migliori.
Ora la Roma ha a disposizione i rimanenti 22 minuti di gioco del recupero col Catania, che si giocherà domani, e portarsi a soli due punti dai cugini della lazio e rientrare in pieno nella lotta per il terzo posto in classifica, posto utile per la partecipazione alla Champions League del prossimo anno: impresa non facile, in verità.