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"Dieci anni, vent'anni, un'altra età, altri giorni. Come dormire e risvegliarsi morta. Dieci anni, vent'anni, senza pietà perchè io non ebbi pietà. Lo so che ti amavo, ti amavo e non pensavo che a te. Adesso diventerò vecchia, ma saremo ancora insieme, là, chissà dove, insieme... Lo vedi che non ci potranno separare? Lo senti, Julien?" (J.Moreau a M. Ronet)
TRAMA Un giovane uomo (Maurice Ronet) e la sua amata (Jeanne Moreau) vogliono sbarazzarsi dell’uomo che li separa, marito di lei, nonché capo di lui. E così una sera, l’uomo entra nell’ufficio del suo boss e lo uccide a sangue freddo. Tutto sembra andare secondo i piani finché non rimane intrappolato nell’ascensore.. tutta la notte. Una coppia di sbandati gli ruba l’auto e commette involontariamente un omicidio di cui sarà incolpato il proprietario dell’auto, in quanto incapace di avere un alibi. Verrà così condannato, anche se per l’omicidio sbagliato. Intanto la sua amata passa la notte vagando disperata per le strade di Parigi.
COMMENTO Louis Malle esordisce come regista di fiction all’età di 25 anni e firma una pietra miliare del cinema francese: un noir atipico, in cui a contare sono più le atmosfere che la tensione o i colpi di scena. Per certi versi anticipatore di quella che sarà la Nouvelle Vague, questo film lancia un cinema diverso, d’atmosfera, in cui a restare impressi sono la colonna sonora di Miles Davis, i chiaroscuri di una Parigi atipica avvolta nella notte, le passeggiate di Jeanne Moreau e la tensione del volto di Maurice Ronet. La colonna sonora fu registrata da Miles Davis nella notte fra il 4 e il 5 dicembre 1957, in compagnia di Jeanne Moreau che mostrò loro il film. Fu una svolta fondamentale nella carriera del jazzista americano. Una svolta insomma per Davis, Malle e la Moreau, che a 29 anni è per la prima volta protagonista di un film. REGISTA Louis Malle (1932-1995) è stato uno dei più grandi registi francesi del XX secolo. Poliedrico, controverso, prolifico, ha esordito giovanissimo e ha firmato pellicole indimenticabili come Fuoco Fatuo (1963), Atlantic City (1980), Arrivederci ragazzi (1987), Vanya sulla 42° strada (1994). Ne tornerò a parlare molto dettagliatamente.
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