Dopo tante titubanze, mi sono deciso. Te lo dico. Il grande segreto, ossia, come è fatto il mio universo.
L’impresa è resa ardua dal fatto che ti descriverò un universo dinamico multidimensionale utilizzando soltanto due dimensioni ed immagini statiche. Fai te che fantasia che ci vuole. Per riuscire nella mia impresa è necessario che tu, lettore, mi dia un minimo di fiducia e che ti adoperi per visualizzare le immagini che ti descrivo, o meglio i movimenti delle immagini.
Prometto che cercherò di essere il meno scurrile possibile.
Cominciamo. Il mio universo – su quelli altrui non mi pronuncio – è fatto a spirale. Come ogni spirale ha un punto centrale ed un lungo serpentone che si srotola a partire da quel punto. La spirale, tra l’altro, ruota. Un pò come quelle degli ipnotisti di serie B nei film di serie C.
Perché la forma a spirale?
Hai mai provato quel vecchio videogioco del serpente che mangia le palline e si allunga sempre di più? Se conosci quello e il rasoio di Occam, sai perché la forma a spirale. E’ il più coerente, semplice ed equilibrato utilizzo dinamico dello spazio disponibile.
Possiamo immaginarlo, per dargli un minimo di sostanza, come un lago d’olio al cui centro c’è un punto che ruota e trascina una piccola parte dell’olio nel suo movimento formando una corrente a spirale tutto intorno al punto.
Potrei sbagliarmi, ma le svastiche e le croci di cui sono piene le culture dell’antichità mi fanno pensare che le correnti che scaturiscono dal punto centrale siano quattro, ma mi accontenterei anche di due.
Contrariamente ad una spirale tradizionale ed al traffico metropolitano, il mio universo è molto più veloce ed ordinato al centro che in periferia. Una spiegazione ‘terrena’ del meccanismo può essere questa: per trascinare tutto il resto, il centro deve girare molto in fretta. Va detto inoltre che la velocità, da che mondo è mondo, favorisce l’equilibrio. Chi va in bicicletta lo sa. Quindi, più ci si allontana dal centro più aumenta il caos.
Figura 1
Tutto questo può funzionare se vi sono almeno due forze in ballo: una ‘laterale’ – in ultima analisi centripeta – che trascina il serpentone ed una centrifuga che permette l’espansione della spirale. A produrle, fino a prova contraria, è la rotazione. L’energia di trascinamento, intuitivamente, è molto forte in prossimità del centro e debole man mano che ci si allontana. Idem dicasi per quella centrifuga.
Ora, per come la vedo io, noi siamo in un punto di questo universo – diciamo dopo una manciata di giri – e il nostro obiettivo è raggiungere il centro. Abbiamo due opzioni:
- lasciarci trascinare piano piano dalla corrente centripeta, fare un sacco di strada, girare e girare in una lunghissima parabolica tipo Indianapolis
- mirare alla via breve, quella che va dritta al centro
La seconda che hai detto. E’ il mio universo e decido io.
Ci tocca quindi trovare il modo per saltare da un ‘girone’ all’altro. Come farlo? L’unica via è accumulare abbastanza energia da utilizzare tutta in un colpo per vincere la forza centrifuga. Diciamo che è possibile, che esistono degli accumulatori di energia che si possono caricare allo scopo. Mi auguro che ci siamo capiti. Ora si tratta di decidere come caricarli, ossia scegliere il vettore di carica, la direzione.
Se vogliamo saltare dal settimo girone al sesto, cioè avvicinarci al centro, la rincorsa, ovviamente, va presa nella direzione opposta. Bisogna stare attenti, però, a non finire nel girone più esterno, l’ottavo. Il rischio c’è, sennò che gioco è?
Per prendere la rincorsa non possiamo che utilizzare le forze che abbiamo a disposizione – quella di trascinamento e quella centrifuga – e ne accumuliamo il più possibile, specie della prima. Accumulandola, ovviamente, la ‘assorbiamo’ senza perderla. Facciamo dello stoccaggio, si potrebbe dire. In questo modo la forza centrifuga prevale, allarga la traiettoria, carica la rincorsa.
Quando la traiettoria è abbastanza larga e la forza centripeta accumulata è sufficiente, allora apriamo il rubinetto e la lasciamo fluire dalle batterie, più in fretta possibile direi. Tutto ciò, se fatto bene ed al momento giusto, dovrebbe consentire il salto da un girone ad un altro.
Ora, non voglio convincerti di nulla e nemmeno dilungarmi nel riportare gli intuitivi collegamenti di quanto descritto con le mitologie antiche e recenti, con le dinamiche del karma, con l’annosa questione del bene e del male, con le densità di Hidden Hand o, semplicemente, con quanto i nostri sensi possono percepire. Ciascuno faccia i suoi collegamenti, se crede.
Dal canto mio, penso che sono almeno 5000 anni che stiamo caricando le batterie e che, se dio vuole, il rubinetto sta per esplodere.
“Perché me lo vieni a dire a me?” mi chiederai.
Beh, te lo dico perché questo è un gioco multiplayer. A livello macro è un pò come Master of Orion (un videogame d’altri tempi, fantastico, che inspiegabilmente hanno smesso di aggiornare), a livello micro è un mix di Civilization e Sim City ed è un pò come Travian dal punto di vista strategico: se non ti allei con altri giocatori sei spacciato. Quindi mi servono alleati. Se l’idea di darmi una mano non ti schifa, continua pure a leggere, altrimenti ciao.
Io sono un cretino e mi fido sulla parola, ma tu fai attenzione – pensaci bene – perché, che tu ci creda o no, continuando a leggere ti assumi un impegno vincolante più per te che per me. Meglio chiuderla qui.
Figura 2
Paraponzi ponzi pò, paraponzi ponzi pò.
Bene, ora che siamo alleati e sulla stessa barca posso darti le cattive notizie. Qualora il salto non riuscisse, il rischio è quello di un rinculo pazzesco che – questo sicuramente – ci ‘degraderebbe’ al girone più esterno. Dico sicuramente perché questo movimento godrebbe, oltre che della rincorsa (il salto non riuscito), anche dell’ausilio di entrambe le forze “naturali” dell’universo. Sarebbe uno smacco. Anzi, lasciamelo dire, un’inculata pazzesca. Almeno 5000 anni di fatiche gettate all’aria.
Ascolta un cretino, stai all’occhio. Dobbiamo tutti stare all’occhio perché l’occasione non tarderà ad arrivare. Si sente che manca poco. Siamo al limite, stiamo facendo gli equilibristi sull’orlo della fossa. L’importante ed il possibile da fare, a questo punto della rincorsa, non è scoprire nel dettaglio chi manovra cosa e a che scopo. Lo sappiamo che ci sono dei padroni, dei reggenti, dei manovratori (altri players) che stanno operando – consapevolmente o meno – per allargare la traiettoria. Non si fermeranno da soli e non li fermeranno i ragazzi dei centri sociali e dei gruppi anarchici, non nei termini che di solito intendono loro.
Non c’è modo e quindi non c’è ragione di combatterli. Conviene lasciarli fare e – per chi ama il rischio – persino lasciarsi un pò trascinare, ma non troppo. Tutti gli alleati devono stare all’occhio e non perdere di vista l’obiettivo.
Ascolta un cretino, tu – prima e più degli altri – devi stare all’occhio. Fai quello che ti pare, bevi, pippa, vai a troie, frequenta la loggia, vai a messa tutte le domeniche. Continua a fare quello che hai sempre fatto, connivente col sistema. La nostra è un’alleanza libertaria, anarchica, aperta e molto numerosa. Fai pure quello che ti pare (tromba! – zio panino! – tromba più che puoi finché sei in tempo!) ma non ti scordare di stare all’occhio perché, per come la vedo io, avremo una sola chance, imperdibile e fatale. E può accadere in qualsiasi momento.
Qualcuno lo chiamerà risveglio, altri redenzione. Io la chiamerei, genericamente, la grande occasione. Quando il rubinetto si aprirà, dovrai capirlo al volo, ricordarti della tua alleanza – gli altri contano su di te – e prendere la giusta decisione.
So cosa stai pensando. Che il rubinetto forse si aprirà il 21 dicembre 2012. Sbaglio?
Può darsi di sì, può darsi di no. Cercare di prevedere la data della propria grande occasione è impresa ancor più ardua del descrivere un universo dinamico multidimensionale con immagini statiche e bidimensionali.
Ciascun alleato avrà la sua chance.