Posted 28 aprile 2014 in Asia Centrale, Europa, Unione Europea with 0 Comments
di Cono Giardullo
Ad inizio aprile, Catherine Ashton ha annunciato la nomina di un nuovo Inviato Speciale dell’Unione Europea per il Centro Asia. Si tratta dell’ungherese Janos Herman, funzionario del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE).
Cosa è successo
Lo scorso Febbraio, la Rappresentante Speciale (RSUE) per il Centro Asia, l’ambasciatrice tedesca Patricia Flor si dimise con quattro mesi di anticipo rispetto alla scadenza del suo mandato. Probabilmente il ritorno al Ministero degli Esteri tedesco di Frank-Walter Steinmeier, a fine 2013, è coinciso con il richiamo in patria dei più abili diplomatici tedeschi.
Infatti, mentre l’ambasciatore dell’Unione Europea in Cina e Mongolia Markus Ederer veniva richiamato a Berlino ad assumere la posizione di Segretario di Stato per gli Affari Esteri, la Flor ritorna al Ministero come Direttrice Generale per le Nazioni Unite e le questioni globali.
Fin qui nulla di strano. Se non fosse che si tratta già del secondo RSUE a dimettersi. Il diplomatico francese Philippe Lefort, RSUE per il Caucaso del Sud e la crisi in Georgia si era dimesso in gennaio, cinque mesi prima della scadenza del suo mandato. Mentre il RSUE per il Sudan e per il processo di pace in Medio Oriente si sono visti rispettivamente l’uno non rinnovare il mandato e l’altro obbligato a lasciare mesi prima della scadenza.
E’ chiara l’avversione della Baronessa Ashton verso le ‘anomalie’ dei Rappresentanti Speciali rimasti in vita dopo la creazione del SEAE. La revisione del Servizio diplomatico europeo condotta nel 2013 e guidata proprio dalla Ashton, li ha infatti così definiti, e ha auspicato un pieno assorbimento degli stessi nell’amministrazione ordinaria.
Solo un… Inviato Speciale
Così dopo solo un mese di vacatio, un alto funzionario del SEAE viene ricondotto a sovrintendere il dialogo politico con i cinque ‘Stan’, seppur con la qualifica minore di Inviato Speciale.
Ma cosa cambia? Di certo questa nuova figura potrà esercitare un’influenza ridotta, poiché legato a un’amministrazione, il SEAE, mentre il Rappresentate Speciale era per definizione il riflesso diretto dell’Ashton e aveva con sé il mandato ricevuto dagli Stati Membri in Consiglio.
Il rischio è certo di perdere quel rapporto speciale che solo gli RSUE avevano saputo costruirsi con Presidenti e Governi in una regione fortemente autoritaria e incentrata su poche figure di potere. Pierre Morel, come RSUE in Asia centrale dal 2006 a metà 2012, era riuscito a promuovere la cooperazione energetica, e a coinvolgere la società civile nella fase di mediazione in Kyrgyzstan, dopo gli incidenti tra uzbechi e kirghisi nel 2010.
Patricia Flor, EUSR dall’estate 2012 al febbraio 2014, invece si era focalizzata sulle sfide della sicurezza, affrontando l’inquietudine crescente dei paesi centroasiatici dinanzi al ritiro delle truppe ISAF dall’Afghanistan a fine 2014, e tessendo solidi contatti con Russia, Cina e Stati Uniti, le tre potenze dominanti la regione.
Chi è Janos Herman
Janos Herman è sicuramente uno dei più capaci diplomatici in forze al SEAE. Ha ricoperto le cariche di Ambasciatore dell’Unione Europea in Norvegia, di Segretario di Stato per gli Affari Esteri in Ungheria ed di Ambasciatore ungherese presso la NATO. Sarà interessante capire quale livello di attenzione otterrà nei cinque stati dell’Asia Centrale. Se Morel e Flor incontravano di norma il Presidente e i membri del Governo, l’Inviato Speciale si dovrà forse accontentare di Vice Ministri e Capi di Dipartimento.
Nella sua opera diplomatica, Herman dovrà gestire con cautela la pubblicazione a breve degli studi di fattibilità della diga di Rogun in Tajikistan, condotti dalla Banca Mondiale, che potrebbero divenire pomo della discordia tra il più povero paese centroasiatico e l’Uzbekistan di Karimov. Inoltre, il diplomatico ungherese dovrà portare a termine il secondo dialogo sulla sicurezza a Dushanbe il prossimo Maggio, forum regionale voluto fortemente dalla Flor, a pochi mesi dal ritiro delle truppe ISAF dall’Afghanistan.
Il tempo non gli sarà certo alleato dato che, dimenticavo di precisare, la nomina è a scadenza: Settembre 2014. Gli Stati Membri cercheranno di reimporre un Rappresentante Speciale, ma a quel punto conosceremo anche il nome del nuovo Alto Rappresentante per la Politica Estera che sostituirà Ashton il prossimo Ottobre.
L’Unione Europea deve continuare a ricavarsi il suo spazio vitale in Centro Asia, e se gli analisti dubitano fortemente che ci sia tale volontà, la Lettonia a cui spetta la presidenza del Consiglio UE durante il primo semestre 2015, ha già intensificato i contatti con le autorità regionali e ha annunciato che l’Asia Centrale sarà prioritaria nell’agenda della politica estera europea. Almeno per sei mesi.
Cono Giardullo (@conogiardullo) è consigliere politico presso la Delegazione dell’Unione europea a Bishkek
Foto: Mette Randem
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