Magazine Informazione regionale

Asili nido, Calabria la più economica

Creato il 23 giugno 2014 da Makinsud

Nei giorni scorsi sono stati pubblicati i dati di un’indagine svolta dall’Osservatorio nazionale prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva relativamente al costo medio degli asili nido comunali e, dai dati che emergono, risulta che la Calabria è la regione più economica con una spesa di 139 euro al mese, rispetto alla media nazionale che si attesta sui 309 euro al mese, 3.100 euro all’anno, ossia il 12% delle spese famigliari.

Secondo i dati di Cittadinanzattiva, dunque, le tariffe rimangono quasi invariate a livello nazionale, considerando che nel 2011 il costo per gli asili nido era in media di 302 euro al mese, mentre, il dato che mostra un aumento, ancora una volta, è il numero di bambini in attesa di un posto negli asili nido comunali: uno su tre resta a casa, con dati elevati in Basilicata, il 71% dei bambini non ha un posto in asilo nido ed il Lazio, con il 65%.

asili nido

Andando a spulciare i dati della Calabria a livello provinciale si nota che Vibo Valentia è la provincia più economica, con una media di 120 euro al mese, seguita dalla provincia di Catanzaro, presente tra le prime dieci province meno care italiane.

I costi più elevati sono al nord, con una spesa di 380 euro a bambino, seguiti dal centro con una spesa mensile di 322 euro e con il sud, con una spesa che si attesta sui 219 euro. Dunque, la regione più economica è la Calabria con 139 euro al mese e la più costosa è la Valle D’Aosta con una spesa di 432 euro al mese. Relativamente alle province Vibo Valentia è la più economica con 120 euro, mentre la più cara è Lecco, con una spesa mensile di 515 euro.

La responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, Tina Napoli, nel commentare tali dati ha affermato: “il nostro Paese è ben lontano dall’avere un sistema di servizi per l’infanzia diffuso, accessibile e capillare su tutto il territorio. E risulta quanto meno anacronistico che solo il 19% dei Comuni preveda agevolazioni tariffarie per modifiche alla situazione economica familiare, determinate da disoccupazione, mobilità, cassa integrazione”. Inoltre, Tina Napoli chiede al Governo “di investire in politiche di sistema per l’infanzia, che puntino a creare un sistema di servizi sostenibili e di qualità, da poter così incrementare l’occupazione femminile diretta e indiretta, e avvicinarci alla copertura del 33% nell’offerta nei servizi educativi”.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :