Magazine Informazione regionale

Asili nido pubblici, Sud fanalino di coda

Creato il 03 aprile 2014 da Makinsud

Si dice che la possibilità di riconoscere alle donne l’effettiva parità nel mondo del lavoro rispetto agli uomini passi dalla presenza di adeguati servizi in materia di asili nido e di strutture per l’infanzia di supporto alle donne lavoratrici. Ebbene, è cosa ben nota che nei paesi scandinavi e del Nord Europa in generale i servizi alla madri lavoratrici siano garantiti e potenziati di anno in anno, sia da parte dello Stato che da parte delle aziende private che molto spesso creano asili nido aziendali al proprio interno con tariffe favorevoli proprio per le lavoratrici. In Italia, però, tutto ciò sembra essere ancora una vera e propria utopia, in particolar modo al Sud. Lo afferma con chiara evidenza una ricerca dell’Istat pubblicata proprio in questi giorni ed inerente il numero e la diffusione sul territorio degli asili nido pubblici che, in qualche modo, conferma come i servizi scolastici pubblici al Sud tendano a essere sempre penalizzati.

asili nido

Il quadro per le Regioni del Sud sugli asili nido pubblici, purtroppo, è desolante ed evidenzia l’urgente necessità di intervenire in tale ambito al fine di porre rimedio: in Italia gli asili nido pubblici sono poco più di mille e occupano al loro interno circa 26 mila dipendenti. Il Centro-Sud, però, mostra dati allarmanti in relazione all’inadeguatezza dell’offerta di tale servizio pubblico: la provincia peggiore d’Italia – nell’apposita graduatoria stilata a seguito della ricerca dell’Istat – vi è Cosenza, una delle più grandi province d’Italia per estensione territoriale che, però, in termini di dotazioni di strutture pubbliche per l’infanzia è assolutamente inadeguata evidenziando l’assoluta necessità di ricorrere ai privati laddove ce ne sia la possibilità economica: nella provincia di Cosenza, infatti, si registrano soltanto quattro operatori ogni 10 mila bambini di età da “nido”, ossia compresa tra 0 e 2 anni.

Dati molto negativi anche a Cagliari, dove il rapporto operatori nido-bambini nella fascia d’età 0-2 anni è pari a cinque. La tendenza del Sud e delle Isole è, in generale, molto negativa ovunque, con le due eccezioni di Palermo e Oristano, dove il rapporto considerato è pari, rispettivamente, a 201 operatori ogni 10 mila bambini e 185 operatori ogni 10 mila bambini, collocandosi addirittura al di sopra della media nazionale, pari a 129 operatori ogni 10 mila bambini.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :