ROMA – Asma da temporale: si chiama così un nuovo disturbo che sta mettendo in allarme genitori e pediatri, facendo segnalare un numero crescente di casi.
Questa sindrome, sostengono gli esperti dell’Associazione Allergologi Immunologi Territoriali ed Ospedalieri (Aaito), è prodotta dall’azione delle condizioni meteorologiche sulle vie respiratorie. Il tempo può agire direttamente, come nel caso dell’inalazione dell’aria fredda, che può provocare un’irritazione che porta ad un effetto broncocostrittivo, o indirettamente, agendo sulla concentrazione degli allergeni nell’aria.
Di solito la pioggia riduce la concentrazione di pollini, ma se è troppo intensa può frammentarli e renderli così più facilmente respirabili. In questo caso si realizza appunto quella rara ma grave situazione che è l’asma da temporale. Gli esperti segnalano un aumento dei ricoveri da asma, anche grave, fra soggetti con asma e/o rinite allergica nelle ore successive ad un temporale.
Generalmente questo disturbo si verifica quando i temporali avvengono nei periodi di massima concentrazione dei pollini allergenici in atmosfera. Le condizioni di elevata umidità e i temporali favoriscono la rottura dei pollini per ‘shock osmotico’, per cui si ha il rilascio di piccole particelle allergeniche in grado di determinare la rapida comparsa di sintomi bronchiali anche gravi. Ci sono stati episodi di asma associata a temporali a Londra, in Australia ma anche a Napoli, in presenza di elevate concentrazione di pollini di parietaria, allergene molto comune al Sud. E hanno colpito sia bambini sia adulti.