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E' posseduta dal demonio ed Eloy Del Palma, questo il nome dell'uomo, la sta esorcizzando.
Quindici anni dopo Eloy è in giro nei dintorni di Barcellona assieme alla nipote quindicenne Alba, una che ha un potere di esorcizzare superiore al suo.
Devono compiere cinque esorcismi in pochi giorni prima di una non meglio precisata Resurrezione.
Alleviano le pene di bambini, tossici e malati levando loro di dosso il Maligno, ma ogni esorcismo è più difficile e sfiancante del precedente.
Ad ogni esorcismo avvenuto ci viene svelato un pezzo del passato di Eloy, una volta a capo di una specie di setta religiosa hippy.
Il rendez vous si avrà in un fatiscente ospedale psichiatrico in cui i malati stanno dando preoccupanti segni di follia.
E lì è ricoverata anche la madre di Alba.....
Da un po' di anni a questa parte , dopo gli exploit dei vari Paco Plaza, Balaguero, Juan Antonio Bayona ma anche del grandissimo Agustì Villaronga, tutto il mondo si è accorto di una fiorente scena horror in quel di Spagna, capace di trovare una sua forma discretamente originale senza essere per forza di cose derivativa di tutto quello che succede al di là dell'Oceano e capace anche di distinguersi formalmente e sostanzialmente dall'analoga scena francese, in questo momento forse la più fiorente in Europa, che privilegia però altre tematiche e altri stilemi.
Asmodexia è l'esordio nel lungometraggio del per me sconosciuto Marc Carreté , anche sceneggiatore e bisogna dargli atto che con un budget assolutamente irrisorio ( 500 mila euro, comunque di lusso rispetto ad analoghe produzioni italiane) si gioca decisamente bene le sue carte.
Asmodexia è una specie di road movie dell'esorcismo ma non si limita solo ad essere una compilation di esorcismi man mano più difficili e spaventosi.
Gioca la sua storia su diversi piani narrativi perché armandosi di flashback, mai troppo invasivi e fastidiosi ma decisamente funzionali alla storia, narra il passato dei due protagonisti tassello per tassello, vediamo la madre rinchiusa nell'ospedale psichiatrico in cui avverrà il rendez vous finale e vediamo anche la sorella della madre, funzionaria di polizia che cerca di mettersi sulle tracce dei due.
E si capisce subito, è inevitabile, che quell'ospedale psichiatrico è la sede definitiva, oltre che ideale, in cui il cerchio sarà chiuso, le tre storie convergeranno in un ultimo twist di sceneggiatura, devo dire piuttosto ben congegnato nonostante le avvisaglie ci fossero tutte.
Asmodexia non è parco di scene da sconsigliare ai più impressionabili anche se con un budget superiore sarebbe stato tutto un altro vedere ( vedi la scena del primo esorcismo in sala parto, la più potente di tutte, ma anche quella nel fast food o le scene delle infermiere dell'ospedale psichiatrico alle prese con una vasca da bagno e un'indemoniata) ma funziona anche per la particolare scelta degli esterni e delle scene di raccordo ( la fotografia virata a tonalità sabbiose, ci mostra scorci di campagna brulla e scheletri di costruzioni mai arrivate al termine che stanno lì fermi come balene spiaggiate o anche veri e propri quartieri abbandonati, una serie di locations insomma ben assortite e scenograficamente molto efficaci) che danno al film un'aura di tristezza e di disperazione che aleggia come una cappa sulfurea sui personaggi e sulla vicenda narrata.
Anche se il finale potrebbe essere intuito dai più avvezzi al genere e i flashback a volte si rincorrono un po' troppo freneticamente, la sensazione che si ha dopo la visione di questa pellicola è quella di aver assistito a un horror adulto, non il classico horror for dummies che deve esagerare in stravasi ematici e trucchi di bassa lega per far scorrere un po' di adrenalina nelle vene.
E vivaddio non abbiamo quello spiegone finale che avrebbe rovinato tutto.
I titoli di coda si portano dietro anche un bastimento carico di domande senza risposta ma alla fine chissenefrega...
PERCHE' SI : due protagonisti con una discreta alchimia tra loro, un'ambientazione efficace, un'atmosfera triste e disperata che aleggia su un film di genere adulto che non cede a facili pulsioni in favore del pubblico
PERCHE' NO : il twist finale sarà intuito presto dai più avvezzi alle dinamiche del genere, i flashback, pur funzionali, si rincorrono un po' troppo freneticamente, il budget risicato a volte si vede.
( VOTO : 6,5 / 10 )
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