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Asp: Le bugie della Legacoop di Parma hanno gambe cortissime.

Creato il 30 dicembre 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1

Asp: Le bugie della Legacoop di Parma hanno gambe cortissime.La vicenda è nota e ruota intorno aI progetto, voluto dai comuni di Salsomaggiore e Fidenza,  di riportare nella gestione pubblica tutti i servizi per gli anziani, servizi che negli ultimi anni erano stati affidati in gestione ad alcune cooperative esterne e I consiglieri dell’Azienda Servizi alla Persona,  con apposita delibera, sono rimasti in carica oltre i termini statutari proprio per portare a compimento il progetto di esternalizzazione dei servizi.  Da quel momento da parte di alcuni partiti vicini alle cooperative di servizi, sono iniziate le azioni di disturbo, anche attraverso interrogazioni nei Consigli comunali e in Regione, il tutto accompagnato da una mirata campagna di stampa. Nei giorni scorsi il presidente della Legacoop di Parma, Paolo Volta,  è di nuovo intervenuto per contestare pesantemente l'Asp di Fidenza asserendo che i conti dell'Asp fossero sbagliati.

A margine del dibattito che si è acceso on line, pubblichiamo l'intervento di VincenzoTradardi ripreso dai commenti di Repubblica del 29 dicembre 2013 alle 15:47


Le bugie hanno gambe cortissime.
La Legacoop di Parma, nella persona del suo presidente Paolo Volta, avrebbe dovuto, a rigor di logica e, starei per dire, di morale, chiedere umilissimamente scusa all’Asp di Fidenza per le grossolane falsificazioni e manipolazioni operate sullo studio di fattibilità della stessa Asp in ordine alla gestione diretta dei servizi di assistenza agli anziani non autosufficienti, più esattamente le nove case protette presenti in quel distretto. A me aveva sgradevolmente colpito che su una vicenda tutto sommato locale, riguardante il distretto di Fidenza, fosse addirittura intervenuto il responsabile regionale di Legacoop Alberto Alberani nella conferenza stampa tenuta il 20 dicembre u.s. all’hotel San Marco di Pontetaro. In quella occasione si è addirittura sostenuto che l’Asp do Fidenza avesse falsificato i dati circa il costo del personale. Un attacco a tutto campo, un segnale lanciato a tutti i comuni non solo di quel distretto (colpire 1 per educarne 100?), un avvertimento che avrebbe dovuto stroncare sul nascere ogni velleità di opporsi alle esternalizzazioni. Per concludere ovviamente che l’internalizzazione dei servizi sarebbe una scelta sbagliata, non tanto per le cooperative rappresentate da Legacoop, ma, bontà sua, per i cittadini, per gli utenti che rischierebbero ulteriori esborsi in termini di rette, e per i comuni, tutti i comuni di quel distretto, chiamati a rispondere in solido dei supposti disavanzi dell’Asp. L’Asp di Fidenza il 23 dicembre ha avuto buon gioco a dimostrare non solo la falsificazione operata in ordine alle cifre del piano di fattibilità ma anche il carattere gravemente scorretto di un intervento che lede e umilia il ruolo stesso degli enti locali di quel distretto, gli unici in ultima istanza a poter decidere sui modi e sui mandati gestionali nell’assistenza agli anziani.
Nella replica di oggi da parte di Legacoop di Parma si cerca di rivoltare maldestramente la frittata. Ora al primo posto si pone la preoccupazione per le centinaia (sic!) di posti di lavoro a rischio e, in secondo luogo, ancora una volta, per l’utilizzo dei soldi pubblici di cui i Comuni sono chiamati a rispondere. Per quanto riguarda i posti di lavoro a rischio, è facilissimo ribattere che non un posto di lavoro verrebbe perso perché anche nel caso di una internalizzazione totale dei servizi, l’Asp sarebbe chiamata ad assumere in forma diretta altrettanto personale di quello impiegato attualmente dalle cooperative. Gli standard di personale sono infatti fissati dalla Regione. Per quanto riguarda le rette a carico degli utenti, anche queste sono in regime controllato, fissate dalla Regione. Per quanto riguarda eventuali oneri e rischi dei comuni, lascerei a questi la libertà di decidere come impiegare le risorse a loro disposizione in una logica che in nessun caso può essere ridotta ai meri costi unitari senza ignorare la qualità dei servizi e la loro coerenza con il ruolo e le finalità degli enti locali.
Dice Volta che lui non ha mai preso in considerazione l’esternalizzazione completa dei servizi. L’esternalizzazione al 75% però si, visti i probabili risultati dell’accreditamento definitivo voluto tenacemente dalla Regione Emilia Romagna? Come dire: un boccone alla volta. Perché poi la strategia di fondo è quella, ribadita dallo stesso Volta nel comunicato del 20 dicembre: al pubblico (cioè agli enti locali) il compito di progettare e controllare, al privato e cioè a noi cooperative il compito di gestire. Che è poi la posizione di quel bel tomo dell’assessore Lusenti , del presidente Errani e di tutti i neofiti del neoliberismo ormai affollano pericolosamente non solo l’area della destra e del centro ma anche della così detta sinistra. (ndr: ma quale "neoliberismo"? ma quali "neofiti"? qui ci troviamo a dover fare i conti con spregiudicati monopolisti e politici dai denti aguzzi, il liberismo, con o senza "neo" c'entra come i cavoli a merenda).
Se intervengo sul tema, è solo perché nel caso “Fidenza” vedo manifestarsi la linea di pensiero, il progetto generale che viene da lontano, dall’Europa delle banche e della finanza, che pretende “privatizzazioni” e che così mette in discussione i diritti fondamentali, i diritti di cittadinanza che la nostra Costituzione garantisce come diritti universali ed esigibili di tutti. E anche perché spero sempre in una generazione/sollevazione di sindaci che si ribellino al destino che li vorrebbe solo “sceriffi” ed esattori di tasse.http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

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