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Aspetta primavera, Lucky di Flavio Santi

Creato il 09 maggio 2011 da Verymuch

Scritto da Erica Gasaro   

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"Vivo appeso a un periodo ipotetico. Appeso a un cappio invece ci è finito un mio amico, per cui al momento mi ritengo fortunato".

Un piccolo libro che fa molto rumore. Aspetta primavera, Lucky di Flavio Santi si legge tutto d’un fiato e non tanto perché sia breve, ma perché brilla per sincerità e onestà. Le parole di Flavio trasudano vita (la nostra), a tratti infastidiscono e spingono proprio dove, oggi, fa più male. Per capirci meglio: Santi ha descritto in 143 pagine le frustrazioni in cui incappano quotidianamente quanti, in questo paese, lavorano e credono nella cultura e in essa hanno investito tempo e denaro. Figli di un sistema marcio, ci hanno fatti crescere con grandi sogni attualmente realizzabili soltanto se aiutati da una buona dose di rabbia e dal desiderio (folle?) di arrivare a fine mese soddisfatti, ma - non è importante - meno ricchi.

Fulvio Sant, questo il nome del protagonista, è un traduttore e un docente universitario che si barcamena tra pile di pagine da tradurre per pochi spiccioli e una vita accademica poco soddisfacente. Il tutto ricade prevedibilmente nella sfera affettiva. In questo universo parallelo si muovono Giulia, la moglie troppo presa dal “suo comunismo”e Sveva, l’amante romana. Fulvio è teneramente innamorato di Giulia, lei è Simone Weil, il suo sogno erotico. Sveva è Roma, la città (che fu) delle occasioni, la città di Pasolini.

 

"(...)Laggiù a Roma tutto si svolge senza di lui, Moravia a altri giri, altre frequentazioni, altre trattorie. Non ci sarà nessun Accattone,

nessun Vangelo e nessun Petrolio. (...) L'unico scrittore che riesce a vedere dal vivo è Giorgio Bassani, venuto dopo un'estenuante trattativa a fare un incontro proprio alla biblioteca di Casarsa. “"Caro Pasolini, restiamo in contatto" si congeda il grande scrittore, che naturalmente non si farà più vivo nella vita del professorino di Casarsa. Quell'unico contatto con il mondo della scrittura vera lo delude, preferisce tornare alla sua scuola, c'è più calore e umanità, si dice, a correggere dei compiti in classe che a sfoggiare modi da gran signore, pettegolezzi da solotto, un consumato cinismo che disprezza tutto e tutti... - Ho un leggero tentennamento della testa, una specie di timido diniego. E volo dritto alla conclusione: - Che razza di sogno... - Prima di riaddormentarsi anche Giulia ha un brivido e sussurra: - Però povero Pasolini, che vita di merda così -".

Lo stile secco e colloquiale di Santi tira a sé il lettore tessendo un filo diretto che pagina dopo pagina ci lascia con la sensazione (rara) di aver conosciuto davvero qualcuno. Tutto il romanzo ruota attorno all’immagine grottesca che l’autore dà, a ragione, del mondo dell’editoria attuale e dei simpatici personaggi che lo abitano: editori arroganti e scrittori venduti pronti a tutto per una goccia di notorietà. Nonostante l’odore nauseabondo che si respira, “Aspetta primavera,Lucky” difende strenuamente la Letteratura lasciandoci con la consapevolezza che, anche se malmenata e messa all’angolo, non può morire.

Ever get the feeling you've been cheated? Goodnight! Johnny Rotten

Nota sull’autore:

Flavio Santi(1973) vive alle porte di Pavia. E’ scrittore, traduttore e docente universitario. Ha scritto libri di poesia, tra cui Rimis te sachete (Marsilio, 2001), Il ragazzo X (Ed. Atelier 2004), dei romanzi Diario di bordo delle rosa (PeQuod, 1999) e L’eterna notte dei Bosconero (Rizzoli, 2006), della raccolta di racconti La guerra civile in Italia (Sartorio, 2008)

Aspetta primavera, Lucky di Flavio Santi

Edizioni Socrates – Roma 2011 – 9 euro


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