Una malattia silente. Che avanza senza far sapere che esiste. E che di punto in bianco, quando i primi sintomi bussano evidenti, lascia sbigottiti nel suo duro responso: irreversibile!
Questa è la malattia renale.
Questo è ciò che accade a quanti, da un mese all’atro, si trovano a dover decidere per il trattamento della dialisi.
“Una valle di lacrime” come l’ha chiamata il dr. Volker Goepel, nefrologo e dirigente medico presso la divisione di Dialisi e Trapianti dell’Ulss 6 di Vicenza, il 12 settembre scorso a Dueville (Vi) nel corso di una serata informativa organizzata dalla nostra amica e incaricata Silvana Stecco, nel locale “Stra”.“Voi non avete idea – ha ribadito il medico – di quanti pazienti io incontri ogni giorno totalmente ignari del peso che l’alimentazione può avere sulle loro condizioni di salute”.
Pressione alta, colesterolo, sovrappeso. Sono solo alcune delle tante patologie oggi considerate “normali” dai più e che tuttavia preludono a “problemi ben più seri e preoccupanti”.
“I pazienti nefropatici in Italia sono un numero in costante aumento – ha sottolineato Goepel – così come lo sono i pazienti diabetici e le persone obese, bambini compresi. Ciò che vorrei far capire, tuttavia, è che questa non è una situazione normale. Non è “normale” ad una certa età dover assumere la pastiglia per la pressione o quella del colesterolo. E non è normale arrivare a pesare 15-20 chili in più del necessario. Lo dico sempre a chi si presenta nel mio studio in queste condizioni: c’è un cammino diverso da quello che porta alla malattia e si chiama alimentazione.”
E’ così che la serata a Dueville ha preso il via qualche settimana fa per parlare ancora una volta degli studi compiuti dal dr. T. Colin Campbell e dei tanti benefici apportati da una dieta equilibrata a base di alimenti vegetali. Ad un pubblico di circa 60 persone il dr. Goepel ha riportato casi in cui, grazie all’ausilio di una corretta alimentazione, si è riusciti a ritardare il ricorso alla dialisi e quindi al trapianto e ai successivi anni di decorso medico.
“Ma la malattia renale non è l’unica ad usufruire dei benefici degli studi sull’alimentazione – ha aggiunto -. Il diabete, e soprattutto molte della patologie già accomunate a ciò che mangiamo, pensiamo alle cardiopatie, all’osteoporosi e al cancro all’intestino, stanno avendo positivi riscontri dai recenti studi sull’alimentazione. Il problema, purtroppo, è che la gente non lo sa”
Ecco dunque l’utilità delle nostre serate. Un momento di confronto e dialogo vicino a casa con esperti che spiegano e rispondono alle domande di chiunque voglia capirne di più e si dica stanco di subire la malattia come un qualcosa che “accade” e voglia prendere parte attiva nella scelta della propria salute.