Ammetto di aver sempre un po’ paura, quando esce un nuovo film di Tarantino e tutti lo decretano fantastico senza nemmeno averlo visto. Tremo all’idea che si riveli un flop e di scoprire di aver sempre sopravvalutato Tarantino, regista che adoro. Non ho ancora visto Inglorious basterds perché detesto Brad Pitt anche se muoio dalla voglia di vederlo da quando è uscito (ormai eoni ed eoni fa), quindi dovrò rimediare prima dell’uscita italiana di Django unchained ,film che vanta un cast stellare (Di Caprio, Foxx, Waltz…) oltre che ad un’ispirazione very spaghetti western , finalmente! Non che Quentin Tarantino non abbia sempre sparso un po’ di salsa alla spaghetti western seminascosta nei suoi film, ma questo è il primo in cui dichiara il suo amore per Sergio Leone e compagnia bella in maniera palese attraverso un film.
Questo, a detta di molti, sarebbe l’unico buon film in uscita nel 2013, anche se a mio avviso ce ne saranno molti altri, che verranno (almeno in Italia, da qualche decennio a questa parte patria dell’ignoranza cinematografica) sistematicamente soffocati da film brutti e/o commerciali (l’ennesimo caspita di X-Men ce lo potevano risparmiare, no?).
Ma torniamo al film. I soliti cinemaniaci con la puzza sotto il naso già lo bollano come l’ennesima schifezza splatter di Tarantino, bollandolo come un idiota incapace di girare pellicole di buona fattura. Posso dire un sonoro mafatemiilpiacere? Quelli che fanno gli snob dichiarando di guardare solo film francesi della Nouvelle Vague (che apprezzo anche io) e si trastullano con le citazioni di Oscar Wilde dovrebbero andarsi a studiare un bel tomo di cinematografia e tecniche di regia.
Tarantino sarà pur diventato commerciale, sarà pur esagerato, si ispirerà quanto vi pare al cinema di serie B anni ’70, ma non venitemi a dire che non sia un fottuto genio, altro che idiota incapace. La doppietta splendida di Kill Bill Vol. 1 e 2 rappresenta l’apice della sua capacità di regista iconico, dopo Reservoir dogs e Pulp Fiction, mettendoci di mezzo pure Jackie Brown . Aggiungerei anche l’esperimento di Grindhouse: Deathproof e la sequenza registica pagata con un dollaro simbolico da Rodriguez in Sin City. Insomma, tutto ciò che ha realizzato merita di essere visto dagli amanti del genere splatter, ma anche da quelli che non lo bazzicano granché.
Provate, se proprio non siete convinti, a vedere almeno Kill Bill vol. 1 per capire se si tratta del vostro genere, credo sia un buon inizio, anche se si tratta di un film a sé rispetto ai precedenti, costruito attorno alla musa Uma Thurman che dovrebbe tornare a deliziarci in un terzo episodio. Fate seguire la visione dal folle Four rooms (qui Tarantino ha girato l’episodio finale) , dove Tim Roth dà il meglio di sé in un ruolo da autentico schizzato, saltellando come un pazzo da una scena all’altra divenendo protagonista involontario degli avvenimenti di alcuni strani personaggi (tra cui Antonio Banderas) in un hotel.
Insomma, dategli una possibilità, mentre io spero che le attese per Django Unchained siano, come sempre con Tarantino, ben ripagate.
Magazine Cinema
Aspettando “Django unchained”, nuovo lavoro di Quentin Tarantino
Creato il 04 gennaio 2013 da SweetamberPossono interessarti anche questi articoli :
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