Mancano solo 2 giorni al Capodanno! No, non mi sono bevuto il cervello e non ho messo per sbaglio l calendario su dicembre. Semplicemente mi riferisco al Capodanno tailandese, il Songkran.
Oggi questa festa, soprattutto nelle grandi città, ha assunto caratteri “commerciali” ed è un’occasione in più per scatenarsi e tornare bambini. Di sicuro un’esperienza che almeno una volta andrebbe fatta: farsi buttare in testa litri d’acqua ghiacciata e farsi imbrattare di borotalco o argilla, gettarsi nella mischia e giocare dall’alba fino a notte fonda con fucili ad acqua…e io l’ho già fatta e non ho nessuna intenzione di ripeterla. D’altro canto non ho mai avuto modo di vedere come viene vissuta in un piccolo centro, dalle famiglie, lontano dai turisti.
Il piano di fuga originale prevedeva di andare finalmente a Bali ma i voli low cost solitamente disponibili per questa occasione hanno raggiunto prezzi esorbitanti. Piano di riserva volare in Vietnam ma, anche per questa meta i pochi posti disponibili sono scomparsi pochi secondi prima che potessi cliccare su “conferma”. Per la serie “mai darsi per vinti” mi sono studiato alla perfezione l’itinerario in bus fino al confine Thailandia-Laos, ridiscesa sul Mekong e rientro in Thailandia più a sud. Mai mi sarei immaginato che le 3 linee che fanno il tragitto da me desiderato avrebbero avuto i biglietti già esauriti con 4 settimane d’anticipo. Sembra che tutti abbiano deciso di approfittare dei 5 giorni di festa per andare a trovare amici e parenti o per volare a prezzi altissimi a Bali, nel Laos o in Vietnam… chi non è riuscito per tempo ad assicurarsi un volo ha pensato bene di partire in autobus, lasciandomi senza possibilità di fuga.
Ma non è ancora deta l’ultima parola! Vorrei tacere per scaramanzia… forse potrò finalmente fare l’esperienza del vero spirito del Songkran, quello per cui i bambini versano sulle mani degli adulti l’acqua come segno di purificazione mentre gli adulti ricambiano il gesto versando acqua sul capo, benedicendo i più giovani con un segno in testa fatto con polvere d’argilla e donando loro dei soldi come buon auspicio per il nuovo anno. Destinazione Phetchabun, la provincia che mi ricorda l’Umbria visto che si trova perfettamente nel cuore del paese. In questa zona l’agricoltura è la fonte principale di guadano con importante produzione di tamarindo. Speriamo solo di riuscire a partire! Sarà di nuovo un viaggio LowCost, niente aereo ma bus di linea, niente hotel a 5 stelle ma uno scomodo pavimento a casa di amici, niente ristoranti costosi o discoteche alla moda ma chioschi locali e concerto in piazza… forse dovrei valutare la possibilità di starmene chiuso in casa!
C’è qualcosa di peggio dell’imprevisto… le certezze!
Daniel Pennac