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Aspettando il Paritismo

Da Paritismo @MgFarina
Paritismo e razzismo si oppongono
Aspettando il Paritismo
Bassano del Grappa (VI). Agosto 2013. Una chiamata di un cittadino alla polizia locale per definire un piccolo incidente automobilistico, si trasforma in un' offesa di stampo razziale da parte di un agente di polizia locale intervenuto. Cronaca riportata dal Giornale di Vicenza, il giorno 15 agosto 2013; articolo scritto da Lorenzo Parolin. Chi volesse verificare trova su internet. Un cittadino bassanese di origine magrebina, in Italia da ben 28 anni e da 20 cittadino italiano si è sentito apostrofare dall' agente di polizia locale intervenuto alla chiamata, che doveva impratichirsi del dialetto altrimenti poteva tornarsene in Marocco, suo paese d' origine. Vorrei focalizzare il fatto increscioso, da un punto di vista istituzionale ma anche culturale, dove un rappresentante delle istituzioni, al servizio e tutela per i cittadini, dimostra una enorme ignoranza sul suo stesso ruolo. Da tempo ormai, in questo paese, l' Italia, si sta diffondendo un fango razzista in tutti i settori della vita compresi quelli istituzionali. Fatti troppo spesso considerati goliardate o battute con relative poco credibili quanto banali scuse. Evidenziando invece, in casi simili, una ignoranza sul valore e diritto al rispetto della Persona. Concetto a molti sconosciuto o intenzionalmente ignorato. Se anche un agente della polizia locale e quindi una persona in divisa, si permette di offendere abusando del suo ruolo istituzionale per umiliare un cittadino, allora c'è davvero da preoccuparsi o forse c'è un problema. Vorrei ricordare che il dialetto, non è una lingua e non è riconosciuta come tale, ma è solo un idioma locale, oltre al fatto di non venire insegnato a scuola, appunto perché non ritenuta lingua e che l' Italia si riconosce, in quanto nazione, nella lingua ufficiale e cioè l' italiano a cui tutti siamo tenuti di conoscere, compreso l' agente che in alcuni casi, ha l' obbligo di esprimersi appunto nella lingua nazionale. Certamente è una forzatura pseudo - culturale, che all' interno della stessa denota non solo ignoranza e cioè non conoscenza, ma anche un forte ed irragionevole provincialismo, che di sicuro la città di Bassano del Grappa, non merita. Sono certo, che se si fosse trattato di un turista tedesco, americano, francese o inglese, di sicuro quel modo "ruvido" non sarebbe stato espresso. Questo, per dire come spesso siamo pronti a ghettizzare il mondo appena si nota una provenienza diversa, un colore diverso, una lingua diversa, una differenza che subito riteniamo inferiore a chissà cosa, perché crediamo essere noi al centro del mondo, mentre così facendo dimostriamo una esistenza periferica nel mondo della cultura. C'è una mancanza, in tutto questo, di etica e di cultura, non solo, ma c'è anche la mancanza di rispetto che vìola i Diritti Umani nel rispetto alla persona in quanto tale. Forse è ora di iniziare un grande esame di coscienza a livello mentale e culturale e smetterla di prendere sottogamba queste espressioni razziste, tacciandole come banalità e cercare di perseguire con provvedimenti disciplinari e penali quando se ne ravvisa la condizione. Forse è ora di iniziare a mettere in pratica la Carta dei Diritti Umani, ma anche la nostra bella Costituzione. Forse è ora di crescere intellettualmente e guardare gli altri come persone, prima di tutto, sopratutto se fanno il loro dovere di cittadini, ma in ogni caso abbiamo davanti sempre persone con il diritto d' essere rispettate. Ho sempre pensato alla città di Bassano del Grappa, come una città aperta e molto attiva culturalmente. Dispiace venire a conoscenza, ancora di fatti dove la matrice razziale strisciante continua inesorabile senza che si prendano seri provvedimenti verso chi fomenta l' odio razzista, che tra l' altro è un reato. C'è molto qualunquismo in giro, spalmato come una colata maleodorante e di recente ho avuto modo di constatare quanto sia facile mescolare le carte sui Diritti Umani, bofonchiando distorsioni sul razzismo, tanto da confondere  la realtà  rovesciando i fatti, perché, secondo questo pensiero, gli immigrati sarebbero troppo difesi. Ritengo che la disinformazione sia devastante, come la fobia dello straniero visto come "il male". Una paura bofonchiata per anni da palchi e media, mentre si dovrebbe considerare che siamo tutti persone con diritto al rispetto finché non si commettono reati. Siamo tutti umani che abitano questo pianeta, piccolo per giunta, con diverse culture cresciute in zone geografiche diverse, ma sempre di questo piccolo pianeta si tratta. Basta questo per diventare razzisti, xenofobi ? Basta così poco ? Non sarebbe più intelligente considerarci tutti persone, con eguali diritti e disposti con le regole giuste a convivere e cercare assieme un futuro, cercando un reciproco dialogo ?C'è "solo" da comprendere che il valore di Persona, viene prima di tutto. Poi se una persona commette un reato, deve essere perseguito, indipendentemente dall'etnia, con leggi che non siano razziali, ma giuste sui Diritti Umani, e poi siamo  sinceri: noi italiani dovremmo prima guardare dentro i nostri confini e vedere cosa siamo e cosa facciamo, prima di gettare sentenze addosso ad altre etnie e considerarle "inferiori". Persona: ogni umano senza distinzione di sesso, età, condizione.Un po' di paritismo, credo, farebbe molto bene a tutti noi, se fossimo capaci di mettere a lato l' egocentrismo e tutto quello che crediamo ci giri attorno ed iniziare a comprendere il valore di cui tutti noi siamo portatori: Persona.
SCAVA  SOTTERRANEO
Scava sotterraneocome vigliaccosotto la pelle della mente.Scacciato dalla storia dopo nefasti fattirientra dalla finestradi una mente deviata.Deportazioni, sangue,torture, terrore,il suo cammino.Decanta supremazia d' un colored' ignoranza infarcitala sua paura.Parossismo verbaleantro neurale d' oscure minaccedel non conosciuto mondo.Sincopata pauradell' ignotoe supremazia becerasbraitata, urlata,senza conoscenzadi storia e cultura.Passo strascicatoda mente appesantitasu sentiero mentalesporcato da insulsa paura.Razzismo, mentale viruse paura che dilania la menteoscurata da paure fobiche.
Testo e Poesia di Roberto Rossi
Pittore e poeta

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