Fotografando la primavera che sta nascendo.Forse forse, si cambia registro. Forse, forse possiamo chiudere definitivamente sciarpe e cappelli nell'armadio. Forse, forse è arrivata la primavera. O per lo meno sta arrivando. Il fine settimana appena trascorso è stato caldo ed assolato ed è stata come un iniezione di energia, di vitalità, di voglia di fare, di andare, di uscire, di ricaricarsi di sole, di sentirlo caldo sulle guance, sulle braccia, sugli occhi da tenere socchiusi per poter guardare lontano oltre la linea blu nel cielo.
Voglia di correre di stancarsi, contro il vento, contro i fili di grano, di sporcarsi d'erba, di cercare riparo sotto i rami degli ulivi, dei pini, degli alberi da frutto tutti in fiore.Risvegliarsi da un torpore, scoprirsi, scoprire la pelle, scoprire la natura che si risveglia e voler assistere alla magia che compie il sole sugli esseri viventi.
Credo di non poter essere capace a vivere senza sole, non è una banalità, ma una costante che ultimamente sento parecchio forte dentro. Sarà che sono metereopatica, ma adoro svegliarmi inondata dalla luce del sole, aprire gli occhi piano piano, facendo mille smorfie e poi non riuscire a vedere altro che bianco, non riuscire a mettere bene a fuoco e scoprire poi che tutto è ricoperto da una patina dorata.
Primavera è correre a perdifiato nelle pinete, scoprire che l'erba può pungerti il sederino e macchiarti i pantaloni. La primavera rende più buone le merende, fatte a terra come nei cartoon, come nei libri da leggere e un boccone dopo l'altro mangiare mele e bere succhi appena spremuti e tra una partita a pallone e una a mosca cieca sgranocchiare taralli e fette con la marmellata.
Fare la gara a chi raccogliere più pigne e ingegnarsi per farne cadere altre giù dai pini.Pic Nick in ogni dove. Dove capita. Dove c'è un po' di spazio per allungare una coperta e sdraiarsi sopra a guardare il cielo, senza nuvole. Fare a lotta con i cani, che vorrebbero giocare tutto il tempo e ti sbavano, la faccia, le mani, i pantaloni e ti riempiono di zampate.
Lunghe passeggiate, nel silenzio della periferia, in mezzo ai campi, a pochi km da casa ma che sembra un altro mondo. Verde tutto in torno, il grano che ondeggia come il mare, il vento che sposta i capelli e il cielo lungo lungo fino a dove non puoi vedere, azzurro e piatto come il mare, dritto sulla testa.
Mangiare affamati ogni attimo di sole, cercando voracemente le ore migliori, quelle piene di caldo e di luce, ancora troppo poche, ancora troppo concentrate solo al centro del giorno, ma indispensabili e impossibile da perdersi.
Rimanere rapiti dalla bellezza di un fiore, dalla perfezione con cui è stato creato, dalla sua delicatezza e dalla sua forza che lo lascia li, intatto e candido contro il vento.
Buon Inizio di settimana a tutti che sia caldo e vivo come il sole di queste foto.
E auguri a tutti i papà ovviamente, che anche se a volte non se ne rendono pienamente conto, sono importantissimi e super indispensabili.
Song: Negrita - a un passo dalle nuvole
"santa paranoia io ti lascio di dietro"