Non ho mai contato i chilometri percorsi insieme, so solo che sono davvero tantissimi, e non parlo di quelli fatti su un treno, su una metropolitana o su un'autobus, ma di quelli fatti a piedi e a quattro zampe. A giugno il mio cane avrà 13 anni, e lavora da quando aveva pochi mesi, gli è venuto naturale non farmi sbattere agli ostacoli dentro casa, ed era il mio cucciolo guida, perché non era facile muoversi in casa appena persa la vista del tutto. A circa un anno, grazie a un addestratore e alla sua intelligenza, è diventato un cane guida davvero bravissimo, anche fuori casa. Era il 2003, con Artù iniziai una nuova vita, l'altra mi fu rubata e pure malamente, ma il contatto continuo con una creatura così pura e innamorata di me, mi ha salvata e mi ha formata. Senza forse, Artù è l'unico essere vivente a conoscermi davvero: si è quasi sforzato a farlo da quando arrivò da me, pur di andare d'accordo. Probabilmente, considerando la sua voracità estrema, adorava le crocchette con cui l'ho cresciuto, e infatti alla sua età sta ancora bene.
Però è stanco! Mi sta facendo capire che la pettorina gli ha davvero spappolato quegli involucri vuoti che ha, però gli piace uscire insieme, giustamente vorrebbe andare in pensione, e avrebbe dovuto farlo da un po', perché di solito è tra i 10 e gli 11 anni che i cani che lavorano si mettono a riposo. Gli basterebbero a volte pure quelle 3 uscite al giorno per fare i suoi bisogni, altre volte invece vorrebbe giocare per strada, ovviamente si è impigrito rispetto al vulcano che ancora era fino ad almeno 2 anni fa, ma esce con me e lavora se glielo chiedo, in questo caso lo fa ancora come sempre, cioè bene e come non tutti i suoi colleghi riescono. Ha voglia di godersi un po' di passeggiate senza il peso di una bardatura da cavalier templare, senza impegno e senza lavorare, giocando anche col guinzaglio se gli va, lasciandosi andare come tutti i cani ad un odore, oppure fermandosi ad ogni albero anche per un atomo di pipì. Una vita al lavoro, e che lavoro in mezzo a milioni e milioni di gambe senza un cervello attaccato!
Quante volte il suo lavoro è stato calpestato, umiliato, discriminato? Quante volte abbiamo dovuto insistere per accedere dove invece tutti possono? La sua legge è sconosciuta, il suo immenso lavoro è stato sempre considerato solo pelo, disagio per altri clienti o, peggio ancora, un problema sul posto di lavoro. Abbiamo lottato insieme sempre affinché il suo lavoro, e quello dei suoi colleghi, sia rispettato, riconosciuto e tutelato, come del resto chiede una legge dello Stato Italiano dal 1974 (si era ancora il ventesimo secolo, ma ancora non la si conosce e non la si applica, a meno che non si sputi il sangue per il riconoscimento di un diritto, e sempre dopo mille umiliazioni).
Artù va in pensione, si riposerà ma non da subito, c'è un ultimo sforzo che farà, forse anche volentieri vista la sua intelligenza e il suo intuito magistrale: insegnerà alcune cose al cucciolo che arriverà, mi aiuterà ad educarlo in casa, poi quando il cucciolo avrà compiuto 8 o 9 mesi, prenderà lezioni e diventerà anche lui un cane guida, e l'ineguagliabile Artù potrà starsene al calduccio per il prossimo inverno, e uscire e giocare quando e quanto vorrà.
Parlarne così sembra che sia un tutorial per il prossimo cane guida: la realtà è che non riesco a pensarci, Artù è i miei occhi da quasi 13 anni! Cambiarsi gli occhi non è semplice, non so ancora come saranno gli occhi che mi faranno vedere i prossimi anni, so solo che insieme ad Artù ho vissuto anche il mio passaggio da giovane signora, a signora di 55 anni, ed è difficile scindersi in due paia di occhi: il primo quello che ti appartiene, il secondo quello che dovrà autoimpiantarsi.
Potrei scrivere libri e antologie su tutto quello che manca in questi casi in Italia, di quanto sperpero di denaro ci sia e quanti pochi cani da assistenza, al contempo, non giustifichino i fondi destinati ad essi. Potrei dire di quanti fanno spam di cuccioli e cani abbandonati sui social, ma mai verrebbero a far compagnia a un anziano e valoroso cavalier templare in pensione, a meno che non si sborsino cifre impossibili per chi vive di pensione da cieca civile. Infatti non dico nemmeno nulla sui buoni taxi a Roma, quelli che in pochi hanno il privilegio di avere, nonostante il taxi possano permetterselo: averne un po' anch'io mi risolverebbe tanti problemi adesso che Artù deve ancora lavorare per forza. Perché Artù da sempre è l'unico accompagnatore che ho, e non per scelta mia.
Preferisco dire invece di quanto siamo bravi noi italiani ad arrangiarci quando non abbiamo niente, ed essendo italiana onesta da troppe generazioni, ci riuscirò ad organizzarmi, a pagare spese, ad avere la possibilità di continuare a vedere a quattro zampe, e al tempo stesso di dar respiro ad Artù, primo testimonial della Campagna Nazionale Cane Guida di Blindsight Project, una onlus che esiste ed è operativa soprattutto grazie a lui! Preferisco scrivere di questo e di quanto sia importante un cane guida per chi ne ha bisogno, la melma intorno la lascio dietro di me, come sempre si fa quando si vuole camminare tranquilli.
Io e Artù abbiamo camminato tranquilli poche volte in mezzo agli umani, ma 5 anni della sua vita li ha trascorsi su una spiaggia semi selvaggia, spesso senza bardatura, davanti al mare che adora, infatti ancora è un toro, stanco e svogliato, ma con una padrona poco sedentaria come me, e alla sua età, anche Highlander lo sarebbe al suo posto! Voglio che stia bene, l'amore e il rispetto che abbiamo sempre avuto l'uno per l'altra, non mi consente alcun egoismo e, anche se lui non vorrebbe mollare, so bene che non lo farà mai fino a quando non capirà che qualcuno può sostituirlo.
E insieme, camminando piano piano, aspettiamo occhi più giovani, il coraggio comunque non ci manca mai.